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Informazione Corretta Rassegna Stampa
08.05.2008 Buon compleanno Israele
un articolo di Emanuela Prister

Testata: Informazione Corretta
Data: 08 maggio 2008
Pagina: 1
Autore: Emanuela Prister Toth
Titolo: «Buon compleanno Israele»
Una delle mie prime memorie dello stato di Israele, la mia preferita, e' legata a un ritaglio di giornale dietro a una cornice nella biblioteca a casa di mia nonna a Roma. Nel ritaglio ormai ingiallito dal tempo c'e' la foto di un giovane soldato di spalle davanti al Muro del Pianto, la kippah sul capo, con la palma della mano destra pressata contro la pietra. Dalla spalla sinistra pende un fucile. Sotto, nella calligrafia di un bambino, probabilmente un cugino di mio padre una invocazione che penso risonasse da sempre vicina al cuore per il mio nonno - che mia madre mi dice sempre "era un grande amante della pace, anche quella familiare" -  "Il Signore ci ha dato la Terra, Il Signore ci dia la Pace". Da bambina pensavo che il soldato della foto fosse il nonno, invece era un ritaglio probabilmente dal Corriere della Sera pubblicata dopo la Guerra dei Sei Giorni del giugno 1967 quando l' esercito Israeliano vittorioso riuni' Gerusalemme liberata al suo stato e al suo popolo, Israele.
 
Un altro momento che rieccheggia spesso nella mia memoria, e penso nella memoria collettiva di moltissimi, e' il suono in inglese della trasmissione radio dalle Nazioni Unite del 29 Novembre 1947del voto storico che approvo' il piano di partizione della Palestina, un voto che riconosceva il diritto degli ebrei a un focolaio nazionale in Eretz Israel. Nella mia memoria di quella tramissione radio ci sono i gridolini di gioia appena sussurrati per non disturbare l' ascolto degli altri, e le lacrime di gioia al pensiero di quei tanti che quelle parole le ascoltarono "live". Chissa' cosa provarono allora. Nella Haggadah di Pesach, c'e' una prescrizione che ci dovremmo sentire oggi come erano allora i nostri antenati, noi stessi schiavi in Egitto, noi stessi riscattati dalla schiavitu'. Quel concetto per me si applica anche alla fondazione dello stato di Israele. Anche per coloro che non erano ancora nati, o forse erano troppo giovani allora per ricordarlo, e anche per me, la fondazione dello stato di Israele, e Israele quale stato e' una cosa personale.
 
Penso che fosse quel ritaglio di giornale, quella trasmissione, insieme a chissa' quante altre immagini, illustrazioni dei libri, storie raccontate dai miei genitori, dai nonni, e alcuni libri sugli anni duri del Mandato Palestinese, della fondazione, del riscatto della terra dal deserto e dalle paludi malsane,  che prima ancora che io visitassi lo stato di Israele hanno impresso in me l' affetto millenario del popolo ebraico per la sua terra, il significato che Israele ha per noi tutti e una promessa fatta a me stessa e ripetuta tra di noi, che quello stato, lo Stato di Israele e' vivo e vivra', e che nonostante i suoi temibili nemici, nonostante le minaccie, le armi non convenzionali e convenzionali puntate contro di esso, le ingiurie, le falserie dette contro, i suoi nemici dovranno passare come diciamo in Inglese, "over my dead body" prima di poterlo distruggerlo come desiderano fare.
 
 Sessanta anni: domani cade il quinto giorno del mese di Iyar e Israele compie 60 anni! Quel miracolo che e' lo stato di Israele, riscattato dalle paludi e dal deserto, rinato dalle ceneri del suo popolo, ha riunito una multitudine di genti da piu' di 80 paesi da ogni angolo della terra, ed e' vivo, vibrante, energetico, democratico, tecnologicalmente avanzatissimo, intraprendente, giovane, ottimista, pieno di vita!
 
Buon compleanno Israele! Viva Israele! L'Chaym!
 

Emanuela Prister Toth

Dallas Texas


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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