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L'Opinione Rassegna Stampa
06.05.2008 La famiglia di Beit Hanoun uccisa dall'esplosivo dei terroristi
i media italiani ignorano la notizia

Testata: L'Opinione
Data: 06 maggio 2008
Pagina: 0
Autore: Dimitri Buffa
Titolo: «Media, silenzio sugli scudi umani»
Da L'OPINIONE del 6 maggio 2008:

C'è una notizia che ieri e oggi probabilmente non avrete letto sulla maggior parte dei giornali italiani e che forse non leggerete neanche domani: la famiglia palestinese dei Meatak, una donna e i suoi quattro figli, non è stata uccisa per errore dalle forze armate israeliane che quel 28 aprile andavano a caccia di jihadisti a Gaza, bensì dall’esplosione della dinamite e delle armi che gli stessi terroristi avevano abbandonato davanti alla vigna di Abu Meatak per tentare di fuggire agli aerei israeliani.
I siti internet dei tre principali giornali dello Stato ebraico (Jerusalem Post, Haaretz e Yedioth Aronoth) lo scorso 2 maggio avevano infatti pubblicato il rapporto dell’indagine interna di Tzahal dando abbondanti particolari dell’accaduto e corredando il tutto con foto e filmati dall’alto. Filmati che ciascuno può vedere su questi siti:
http://www.jpost.com/servlet/; http://www.ynetnews.com/articles/0,7340,L-3538733,00.html; http://www.haaretz.com/hasen/spages/980197.html; http://it.youtube.com/watch?v=WtfRfhZagyg
E dalle rilevazioni aeree veniva fuori quello che è successo: le immagini del filmato mostrano come alcuni civili che si trovano a diversi metri dal terrorista non subiscano alcun danno, dal momento che il colpo è preciso e di potenziale limitato. Il luogo scelto dalle forze israeliane per attaccare il secondo terrorista si trova nelle vicinanze di una vigna nella quale non si riesce a distinguere la presenza di eventuali civili, a circa 3 metri dal cancello d’ingresso dell’abitazione della famiglia Abu Meatak.

Secondo la valutazione degli esperti, la ripetuta detonazione delle armi e degli esplosivi trasportati dai terroristi è quella che ha investito la famiglia palestinese, che si trovava in quel momento all’aperto nella vigna, e che forse viene anche investita dal cancello e altri detriti fatti volare dall’esplosione “secondaria”. Va tenuto presente che di fatto si è avuta una rapida serie di sotto-esplosioni a catena, causate dalla detonazione delle armi trasportate dai terroristi, tutte significativamente più grandi delle esplosioni causate dai colpi mirati israeliani. Inoltre i guerriglieri che non esitano a usare i civili come scudi umani in modo da trarre dalla loro morte risonanza mediatica anti-israeliana, scappando hanno lasciato il proprio arsenale davanti alla vigna ignorando chi potesse sostarvi. Ma di tutte queste cose nei giornali italiani, eccezione fatta per “l’opinione” che già sabato aveva dato in breve la notizia, non ce ne è traccia. E per quelli europei, idem con patate.

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