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La Stampa Rassegna Stampa
27.04.2008 E'morto a 90 anni il leggendario capitano dell'Exodus
Forza,Aldo Baquis, scriva così anche per l'ANSA !

Testata: La Stampa
Data: 27 aprile 2008
Pagina: 15
Autore: Aldo Baquis
Titolo: «Addio al capitano Yossi dall'Exodus al Mossad»

Sulla STAMPA di oggi, 27/04/2008, a pag.15, con il titolo " Addio al capitano Yossi dall'Exodus al Mossad", un articolo di Aldo Baquis, in versione diversa da quando scrive per l'ANSA. Qui non non deve domostrarsi amico del giaguaro, per cui l'articolo è corretto e interessante  

Identificato per sempre con il mito dell’Exodus - la nave colma di ebrei scampati all’Olocausto costretta nel 1947 a peregrinare in mare per mesi per la rigida opposizione britannica alla loro immigrazione in Palestina - il capitano Yossi Harel si è spento ieri a 90 anni a Tel Aviv. Sarà sepolto oggi nel piccolo cimitero di Sdot-Yam, un kibbutz vicino a Cesarea, lambito dalle onde del mare.
Nel romanzo di Leon Uris e nel film di Otto Preminger il capitano dell’Exodus si chiamava Ari Ben Canaan ed era interpretato da Paul Newman. Ma la biografia di Harel riesce a mettere nell’ombra perfino i colossal di Hollywood. Nato col nome di Yossi Hamburger, aveva 28 anni quando assunse il comando del battello «President Warfield» che in precedenza era stato adibito a trasportare turisti sul Potomac. Nel porto di La Spezia, la nave (ribattezzata Exodus) venne ristrutturata per ospitare migliaia di ebrei superstiti dell’Olocausto che speravano in una nuova esistenza nel futuro Stato ebraico. Sarebbero stati tuttavia bloccati dalla marina britannica e rispediti dopo un’odissea diventata storica in campi per sfollati in Germania.
Fra il 1945 e il 1948 oltre 23 mila ebrei tentarono la stessa rotta: La Spezia divenne «Shaar Zion», la porta dell’immigrazione in Palestina. E Harel assunse notorietà per la grande caparbietà con cui comandò quella ed altre navi. Le sue doti colpirono i primi dirigenti dello Stato ebraico che lo vollero nell’intelligence militare, e poi nello spionaggio del Mossad. Alla metà degli anni ‘50 Harel fu fra quanti, dietro le quinte, costrinsero alle dimissioni il ministro della difesa Pinchas Lavon dopo un imbarazzante «incidente di lavoro» dei servizi israeliani al Cairo. Lasciò tracce ad Asmara, che utilizzò come comodo crocevia per contatti con spie arabe. Diede la caccia ai terroristi di Settembre Nero responsabili della strage alle Olimpiadi di Monaco nel 1972.
«Mio padre non amava parlare delle sue attività segrete», ha detto ieri la figlia Sharon. Negli ultimi tempi collezionava opere dell’avanguardia russa del ‘900. L’anno scorso La Spezia gli ha conferito il premio Exodus 2007 per il suo contributo alla pace e alle operazioni umanitarie. In quella occasione Harel ringraziò l’intera popolazione della città che «in quegli anni bui aveva dato prova di grande umanità» e che nellle generazioni successive avrebbe mantenuto vivo il ricordo della nave dei profughi.

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