Quando il pesciolino e lo squalo s’incontrarono per la prima volta Gilad Shalit
traduzione di Shulim Vogelman
Giuntina Euro 12
All’alba del 25 giugno 2006 Gilad Shalit, militare israeliano di 22 anni originario della Galilea occidentale, fu catturato da guerriglieri palestinesi che avevano condotto un attacco contro un avamposto militare in territorio israeliano, dopo aver attraversato il confine meridionale della Striscia di Gaza passando attraverso un tunnel sotterraneo scavato fra i sobborghi di Rafah e la zona di Kerem Shalom.
Durante l’assalto furono uccisi due soldati ed altri quattro rimasero feriti.
Da allora sono trascorsi venti mesi durante i quali i sequestratori hanno chiesto il rilascio di prigionieri palestinesi e, nell’intento di rintracciare e liberare Shalit, le Forze Armate israeliane sono intervenute nella Striscia di Gaza nel giugno del 2006.
Purtroppo anche tutti i tentativi di mediazioni hanno dato esito negativo e alla Croce rossa internazionale non è stato consentito di visitare il soldato.
Del resto se il governo israeliano non può piegarsi al ricatto delle organizzazioni integraliste, rimane per i genitori il dolore immenso di non conoscere la sorte del loro figlio e per noi il dovere imprescindibile di non dimenticare.
La Casa editrice Giuntina pubblicherà il 28 aprile il libro di Gilad Shalit intitolato "Quando il pesciolino e lo squalo s’incontrarono per la prima volta".
Questa dolce e delicata favola è stata scritta quando Shalit era in quinta elementare: è un racconto pieno di speranza che narra la vicenda di uno squalo e di un pesciolino che hanno imparato a giocare assieme.
Scritta con la saggezza di un adulto e con l’ingenuità di un bimbo, esprime il desiderio condiviso da tutti i bambini di vivere in pace, giocare e fare amicizia.
I profitti della vendita di questo libro saranno devoluti all’Associazione Keren Maor, un’organizzazione fondata per dare supporto alle famiglie di soldati rapiti e assisterli nella lotta per la liberazione dei loro figli.
Con parole intense e accorate i genitori di Gilad Shalit si rivolgono ai lettori:
" Mentre questo libro viene pubblicato Gilad è ancora prigioniero nella striscia di Gaza, e Udi ed Eldad sono prigionieri in Libano. Noi, insieme a molte altre persone in Israele e nel resto del mondo, siamo preoccupati, abbiamo nostalgia e attendiamo con impazienza il ritorno a casa di Gilad, Uri ed Eldad, e ci auguriamo che giunga presto il giorno in cui un pesciolino e uno squalo potranno giocare insieme, come ha scritto Gilad anni fa, prima di essere rapito".
Leggere questo libro e farlo conoscere è il modo migliore per mantenere viva la speranza che Gilad possa tornare presto a casa dalla sua famiglia e che il messaggio di pace contenuto nella favola scritta da un bimbo di undici anni possa ispirare le decisioni degli uomini politici che hanno la responsabilità della vita di tanti giovani soldati israeliani.
Giorgia Greco