Foligno, 22 Aprile 2008
GENTILISSIMI SIGNORI BOICOTTATORI,
Chi vi scrive è una giovane donna, che avete profondamente ferito.
Mi chiamo Maria Luisa Valeri, ho 32 anni, sono cattolica e molto vicina al messaggio di fratellanza universale del movimento noachide, ma tutto questo non Vi dirà molto, perché non sono un’opinionista "influente", ma piuttosto una persona libera e pensante, irrimediabilmente innamorata della letteratura.
Il Vostro assurdo boicottaggio nei confronti della Fiera del Libro di Torino, che quest’anno avrà come ospite d’onore lo Stato di Israele nel 60° anniversario della Sua Fondazione, mi ha fatto veramente male.
Volete saperne il motivo? E’ semplicissimo : io mi sento felice solo con un libro tra le mani!!!
Naturalmente Voi non potete conoscere la mia vita, ma Vi garantisco che non sarò mai abbastanza grata al talento di Joseph Roth, che con il suo " Jacob. Romanzo di un uomo semplice ", attraverso le meravigliose parole di un Rabbino mi ha incoraggiato davanti a tanti ostacoli e soprattutto ha addolcito tante ore di solitudine. Leggendo l’espressione " il dolore lo renderà saggio, la deformità buono, l’amarezza mite e la malattia forte ", ho sognato, in lacrime, di poter , a mia volta, un giorno, aiutare tante persone dimenticate dagli altri a causa della loro fragilità , scrivendo.
Evidentemente per Voi non è lo stesso, altrimenti non ostacolereste la possibilità di tanti lettori italiani di incontrare intellettuali del calibro di Amos Oz, ( mirabile autore del saggio " Contro il fanatismo") Abraham Yehoshua, David Grossman, senza dimenticare Sami Michael, (Presidente dell ‘ "Associazione per i diritti umani in Israele" ) Aharon Appelfeld e i giovani Etgar Keret e Meir Shalev, solo per citarne alcuni.
Difficile dire su quale di queste menti straordinarie cada la mia preferenza, certo è che le delicatissime storie per ragazzi di David Grossman, come " Qualcuno con cui correre ", portano sempre ad una riflessione profonda sui valori universali anche il più scettico degli adulti; ma forse è solamente una questione di gusto personale.
Ma vorrei tanto sapere : quali sono i Vostri gusti? Cosa Vi piace nella vita ?
Come può essere il Vostro mondo interiore, se non sapete apprezzare le pagine cariche di amore e di tormento di Yehoshua, un saggio di fine introspezione psicologica (per di più apertamente a favore della popolazione palestinese! ) quale " Il vento giallo " di Grossman, un capolavoro sul mistero umano come " Conoscere una donna " di Oz o la poesia di " Una tromba nell’uadi " di Sami Michael , autore tradotto anche in arabo ed ammiratissimo in Egitto ed in Iraq, dove nacque nel 1926.
La lista degli esempi potrebbe continuare all’infinito, soprattutto se aggiungessi tutti quegli scrittori arabi di nazionalità israeliana come Anton Shamas, che si esprimono anche in lingua ebraica.
Appelfeld affermò che ogni volta che lavora ad un romanzo, ha " la sensazione di scrivere per tutti e di fare qualcosa di significativo." Ne è una prova la toccante e pura visione dell’umanità del giovanissimo protagonista nel suo " Tutto ciò che ho amato ", in cui tutte le persone particolarmente sensibili, indipendentemente dall’età, si possono facilmente identificare.
Così come qualsiasi lettore non potrà che commuoversi, leggendo la storia del dolce idillio tra i due adolescenti di Shalev, sullo sfondo di una Israele tormentata dalla guerra nella recentissima opera " Il ragazzo e la colomba ".
Carissimi Boicottatori, come spero vivamente avrete notato, non ho fatto altro che parlare di letteratura, senza quindi, mai sollevare questioni politiche e religiose, al di là delle mia ben definite posizioni ideologiche.
Il fatto è che quando pronuncio la parola " letteratura " già mi sento meglio, sono a casa mia, nella PATRIA DI TUTTI, senza distinzione di credo, razza, passaporto, colore, tendenze politiche o sessuali.
Posso giurarVi che, quando visito una nuova città e vedo da lontano una libreria o una biblioteca, non resisto alla tentazione di entrarvi per curiosare alla ricerca di un non so che. Ma in fondo, razionalmente, so bene che cosa è questa strana inquietudine : è quella magia emanata da tanti libri, tanti piccoli mondi rilegati in vari colori e messi uno accanto all’altro come tanti bambini. Si tratta di creature da accarezzare, aprire con il massimo rispetto, da amare appassionatamente.
Ed è proprio la parola AMORE, che può cambiare il mondo, abbattendo barriere sociali e confessionali.
Vorrei far presente a tutti, ma soprattutto ai Gentili Boicottatori della Fiera del Libro che durante la guerra israelo-libanese del 2006, in data 10 agosto, proprio Amos Oz, , Abraham Yehoshua e David Grossman hanno indetto una conferenza stampa, in cui chiedevano un immediato cessate il fuoco da ambo le parti in nome della pace e della fratellanza tra i popoli.
Solo due giorni dopo , tremendo lutto avrebbe travolto la vita di Grossman, poiché Uri, il figlio appena ventenne, militare di leva, è stato colpito a morte da un missile anticarro.
Invece di predicare la vendetta, questo splendido papà, oltre che grande artista, utilizza la sua penna come un ramoscello d’ulivo, combattendo una battaglia culturale in nome del rispetto reciproco tra tutti gli uomini.
SIETE SICURI CHE QUESTO GENIO DELLA PACE NON ABBIA NULLA DA INSEGNARVI?
Maria Luisa Valeri