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L'Opinione Rassegna Stampa
22.04.2008 Reporter in zona di guerra
qualche informazione utile per capire meglio il caso Fadel Shara

Testata: L'Opinione
Data: 22 aprile 2008
Pagina: 0
Autore: Michael Sfaradi
Titolo: «Guerra e informazione»
Da L'OPINIONE del 22 aprile 2008:

I reporter e i fotoreporter di guerra sanno che il loro mestiere non è il più tranquillo del mondo. La loro importanza è enorme, basti pensare a tutte quelle guerre piccole e grandi, l’Africa è piena, che non sono coperte dall’informazione internazionale dove si consumano, nel silenzio e nella certezza dell’impunità i crimini più infami, uccisioni, torture, stupri contro i nemici e contro le popolazioni civili. Qualche giorno fa durante lo scontro a fuoco che è seguito all’attacco che alcuni Terroristi di Hamas hanno compiuto in Israele vicino al Kibbutz Beeri, un fotoreporter della Reuters è rimasto ucciso da un colpo di cannone sparato da un Tank Israeliano. Da quel momento le immagini dell’accaduto, in parte girate dallo stesso sventurato, hanno fatto il giro del mondo con le solite accuse all’esercito israeliano. Premesso che la sua morte, come la morte dei tre militari israeliani che erano di pattuglia al confine fra Israele e la striscia di Gaza, come la morte di coloro che vorrebbero tanto continuare a vivere dignitosamente, sia da una parte che dall’altra, fa venire il disgusto a chi veramente ama la pace, premesso ciò, dicevo, per capire cosa è successo dobbiamo analizzare i fatti.

Guardando la Jeep su cui viaggiava il fotoreporter si vede la scritta Tv sul cofano del motore, ma la Jeep è nascosta da alta vegetazione che sta ai lati della strada. Pensate davvero che un puntatore di un tank che si trova a circa un chilometro dall’obiettivo e che guarda da una feritoia di pochi centimetri possa vedere una scritta Tv sul cofano di una macchina in movimento dietro la vegetazione e al seguito di altre macchine in una zona dove sono in corso combattimenti? I reporter di guerra sanno che i loro veicoli debbono essere bianchi come le ambulanze, perché la sua auto era grigia? Una cosa che chi in zona di guerra non è mai stato non può sapere, è che i razzi anticarro RPG di fabbricazione sovietica, che sono il terrore dei carristi, per essere usati debbono essere messi in spalla, esattamente come una telecamera. Quando un puntatore vede anche a distanza di qualche chilometro un uomo a piedi con una cosa qualsiasi in spalla, credete davvero che possa star li a chiedersi : “Mi sta riprendendo o mi vuole ammazzare?”

Non so se i lettori se lo ricordano, perché la notizia come al solito fu passata in sordina, ma alcuni mesi fa terroristi di Hamas, con una Jeep, quella volta sì bianca, con le scritte Press e Tv sia sul cofano sia sugli sportelli, cercarono di entrare, carichi di esplosivo, all’interno di uno dei kibbutz di frontiera. Solo la prontezza dei militari di guardia riuscì a fermare una strage. Scrissi allora che non capivo come mai i Reporter che lavorano in zona, non protestarono con i dirigenti di Hamas contro questa iniziativa che in futuro li avrebbe messi in pericolo. Purtroppo, c’è da immaginarlo, dopo quel giorno la scritta Press o Tv non è più un salvacondotto che garantisce una certa sicurezza, e se la situazione è questa non è certo colpa dei soldati israeliani che non può più fidarsi di certi simboli, ma di chi ha cambiato le regole del gioco usandoli per fini militari.

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