Pubblichiamo un appello diffuso su internet a partecipare alla Fiera del libro di Torino per sostenere Israele:
Cara Amica, Caro Amico,
faccio parte del gruppo di ebrei cattivi che oggi esprimono il loro pieno sostegno ad Israele che in occasione della fiera del libro di Torino del prossimo 8 maggio, sarà l’ospite d’onore per il suo 60esimo compleanno.
Sono cattivo perché voglio andare a Torino a manifestare pacificamente per il mio Paese che si vede attaccato da coloro che ritengono inopportuna qualsiasi celebrazione in suo onore.
Da coloro che quotidianamente fanno pressioni agli organizzatori della manifestazione culturale affinché Israele non vi partecipi. Perché è un paese invasore che ha ucciso e uccide centinaia di migliaia di palestinesi, costretti a vivere in campi profughi, nella fame e nella disperazione.
Perché li condanna all’assedio impedendo loro il permesso di uscire dai confini di Gaza, effettuando omicidi mirati e tagliando l’elettricità negli ospedali.
Nel gruppo ci sono persone che sono stanche di osservare una realtà distorta che vuole prevalere a tutti i costi e che pensa di essere dalla parte della ragione guardando la realtà col paraocchi e cercando di imbavagliare
la nostra Storia e il nostro pensiero.
Credo sia giunta l’ora di farla finita di leggere di quel che accade senza far nulla e che si debba andare a Torino perché ci sono ragioni pressanti che non possono e non devono essere ignorate.
Perché oggi qualcuno vorrebbe farci intendere che non basta che Israele abbia vinto 5 guerre, abbia vinto la paura dal terrore degli attentati quotidiani nelle sue città; abbia resistito ad ogni forma di sopruso volto al suo annientamento e alla sua cancellazione dalla cartina geografica.
E’ perché soprattutto siamo il popolo del Libro per antonomasia, che vince gli Oscar e i Nobel, che contribuisce da sempre nella cultura, nelle scienze e nella tecnologia.
Noi, popolo che alcuni vorrebbero fossimo senza patria per deriderci come l’eterno popolo della diaspora; noi che nella preghiera ci rivolgiamo ad oriente perché è da lì che nasce la nostra storia; noi che ricordiamo e che non permetteremo mai più quel che è stato; noi che siamo fieri di avere oggi uno Stato di nome Israele, non possiamo mancare a questo importante appuntamento in difesa della nostra nazione.
Pesah, la festa della Libertà, è alle porte. Mangiare la matzà e fare il seder non solo devono farci ricordare il pericolo scampato da chi voleva fiaccare la nostra identità ebraica fino a farci scomparire con una schiavitù che sembrava incontrovertibile, ma devono farci riflettere sulle nuove minacce che assumono forme sempre più subdole e nocive contro di noi e contro il futuro dei nostri figli.
Vieni con noi e aiutaci a sostenere le ragioni d’Israele!