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Libero Rassegna Stampa
12.04.2008 Dal Libano la droga verso Israele
con la regia di Hezbollah

Testata: Libero
Data: 12 aprile 2008
Pagina: 20
Autore: Maurizio Stefanini
Titolo: «Droga ai ragazzi israeliani,l'arma segreta di Hezbollah»

Su LIBERO di oggi, 12/04/2008,a pag.20, un articolo di Maurizio Stefanini, dal titolo "Droga ai ragazzi israeliani,l'arma segreta di Hezbollah".

Hezbollah sta riempiendo di droga Israele non solo per autofinanziarsi, ma anche per distruggere lo Stato ebraico dall'interno. Lo denunciano le autorità di Gerusalemme, che hanno infatti lanciato una campagna antidroga con poster sui muri e annunci sui giornali «Quel che spera è di distruggerci dall'interno», dice una scritta: accanto all'immagine dello sceicco Sayed Hassan Nasrallah, il leader di Hezbollah, che esce fuori da un narghilè, a mo' di genio malefico della lampada. «Smettete di sballarvi, perché state finanziando il terrorismo». Il concetto è spiegato anche meglio in un'intervista al Jerusalem Post, da un portavoce di quell'Autorità antidroga che dipende direttamente dal primo ministro Ehud Olmert. «Ogni volta che voi comprate droga, entrare a far parte di una catena. Questo commercio alimenta le cellule terroriste e di spionaggio all'interno stesso di Israele. Procura del denaro alle attività di Hezbollah». Su questa vera e propria "minaccia strategica" il Jerusalem Post ha pubblicato anche delle cifre, fornite dalla stessa Autorità anti-droga. Il giro d'affari complessivo sarebbe di 7 miliardi di shekel, pari a 1,27 miliardi di euro: «Tre tonnellate di cocaina, quattro tonnellate di eroina e 20 milioni di pasticche di ecstasy e di Lsd» all'anno. E ci sarebbe poi un centinaio di tonnellate di marijuana, che però non arriva dal Libano ma dal Sinai, dove è coltivata clandestinamente. Data la differente provenienza e redditività, per la canapa indiana piuttosto che a un complotto politico bisogna pensare ai piccoli contadini egiziani in cerca di guadagni. Qualcuno nella setssa Israele ha parlato di "paranoia", ma i servizi e l'Autorità antidroga rispondono che ci sono prove ben precise. Lo scorso 27 marzo, ad esempio, il maresciallo Louai Balut è stato condannato da un tribunale militare dell'Alta Galilea per aver venduto informazioni a Hezbollah in cambio di aiuti per trafficare droga. Ci sono anche testimonianze sul fatto che la stessa Hezbollah sta cercando di corrompere soldati israeliani di origine drusa o beduina. Sono due comunità che, a differenza della maggioranza dei cittadini arabi israeliani, fanno il servizio militare: obbligatorio, come gli ebrei e i circassi, i drusi; volontario, come i cristiani, i beduini. Per di più, i drusi sono tradizionalmente favoriti nel reclutamento per la guardia di frontiera e i beduini per quelli nel deserto: dunque, sono "quinte colonne" che potrebbero chiudere un occhio in punti cruciali delle rotte clandestine. C'è pure il caso di Elchanan Tannenbaum: un uomo d'affari israeliano che fu rilasciato il 29 gennaio 2004 da Hezbollah, in cambio di 435 prigionieri arabi detenuti in Israele. Ex colonnello dell'esercito e tuttora ufficiale della riserva Tannenbaum nell'ottobre del 2000 era stato attirato da emissari di Hezbollah a Dubai, con la falsa promessa di ricevere una quantità di droga in cambio di informazioni. Nello scambio del 2004, mediato dalla Germania, erano entrati nel conto anche i cadaveri di tre soldati israeliani, uccisi in un'imboscata presso il confine tra Israele e Libano. Passato direttamente dal cercere di Hezbollah a quello israeliano e poi messo sotto processo, Tannenbaum riuscì a ottenere l'immunità in cambio di una piena confessione. E nel dicembre del 2006 ha appunto ammesso che in realtà non era stato sequestrato a Dubai come si era sempre pensato, ma che si era recato in Libano di propria spontanea volontà proprio per perfezionare un narcoaffare da cui si aspettava di ottenere 200.000 dollari.

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