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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Geraldine Brooks I custodi del libro 11/04/2008

I custodi del libro                                     Geraldine Brooks

 

 

Neri Pozza                                       Euro 18,00

 

 

 

La scrittrice che  ha vinto il Pulitzer Prize con L’idealista (Neri Pozza, 2005) è corrispondente  di guerra per i maggiori quotidiani americani. Nata in Australia  vive oggi in Virginia, negli Stati Uniti. Il suo primo romanzo, Annus mirabilis, è stato un best seller internazionale.

 

Dipinta nel 1400, approvata da un inquisitore nella Venezia del 1600, sopravvissuta al nazismo, salvata da un bibliotecario musulmano durante la guerra di Bosnia. La Haggadah di Sarajevo, testo sacro della Pasqua ebraica impreziosito da splendide miniature, ha attraversato secoli, confini, battaglie. Ne ripercorre la storia il romanzo di Geraldine Brooks, pubblicato da Neri Pozza con il titolo I custodi del libro. La Brooks , che prima di diventare scrittrice è stata reporter di guerra nei Balcani per il Wall Street Journal, unisce abilmente finzione romanzesca e realtà storica. Inventata la figura della miniaturista africana nella Spagna del 1400; veri i bibliotecari coraggiosi di Sarajevo, entrambi musulmani: negli anni ’40 nascosero il testo ebraico ai nazisti, cinquant’anni dopo lo portarono fuori dalla biblioteca sotto i bombardamenti serbi, per custodirlo nel caveau di una banca.

 

«Venni a sapere della Haggadah durante l’assedio nella capitale bosniaca», racconta la scrittrice, «e rimasi affascinata: il libro era passato attraverso l’Inquisizione e due guerre, per essere infine salvato da un musulmano».

 

  • Perché la Haggadah è sopravvissuta nei secoli?

     

«Credo che la bellezza delle miniature sia stata capace di parlare a uomini di diverse fedi, tra cui anche l’inquisitore veneziano Domenico Vistorini, in modo più convincente di tutte le voci che chiedevano la sua distruzione».

 

  • Nella storia, a periodi di pacifica convivenza tra religioni diverse si sono alternate fasi di repressione e conflitto...

     

«Noi esseri umani sappiamo concepire società meravigliose, dove le differenze religiose vengono tollerate e apprezzate. La Spagna della Convivencia tra ebrei, cristiani e musulmani, la Germania prima del nazismo, Sarajevo prima della guerra. Poi, purtroppo, siamo deboli e cediamo all’intolleranza e al nichilismo. Ma in ogni epoca ci sono state persone capaci di andare oltre la demonizzazione dell’altro e di difendere valori universali senza cadere nel relativismo. Anche attraverso la conservazione dei testi sacri di altre fedi».

 

  • «I falò di libri: precursori, araldi del rogo, dei forni, delle fosse comuni», scrive nel romanzo...

     

«Sì, perché ogni libro è sacro: la Haggadah lo è in senso stretto, ma tutti i testi sono depositari del nostro pensiero collettivo. Ci distinguono dalle altre specie e ci rendono unici come esseri umani».

 

Michela Gelati
Famiglia Cristiana

 


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