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Informazione Corretta Rassegna Stampa
11.04.2008 Campagna di corretta informazione nelle università americane
Piera Prister ci informa sull'iniziativa di David Horovitz e del Freedom Center

Testata: Informazione Corretta
Data: 11 aprile 2008
Pagina: 1
Autore: Piera Prister Bracaglia Morante
Titolo: «Campagna di corretta informazione nelle universita’ americane»

Campagna di corretta informazione  Questa e’ la seconda settimana di mobilitazione -The Awareness Week- nelle universita’ americane organizzata da David Horovitz, direttore del  “Freedom Center” che vede la presenza di attivisti del calibro di Nonie Dervish, Frank Gaffney e Robert Spencer in 105 “college” americani per portare  la verita’ nel mondo accademico soffocato da deviazioni ideologiche, dalla disinformazione e dall’intolleranza verso chi la pensa in modo diverso. E’ una settimana di contrapposizione all’egemonia culturale degli islamo-fascisti che vorrebbero impedire la libera circolazione di idee e il pluralismo dell’informazione nelle aule universitarie, ad onta della liberta’ di parola -freedom of speech -  che e’ alla base della Costituzione americana e della vita civile e democratica.  

La sinistra alleata in campus con i jihadisti, vuole sminuire la guerra in atto contro il terrore e non vuole che si prenda coscienza del pericolo rappresentato dall’Islamofascismo perche’ cio’ significherebbe la fine del loro potere politico nei campus e la nascita di un movimento degli studenti  capaci  onorare e difendere  il loro paese.

E’ ora che negli atenei si eserciti la liberta’di parola finora soffocata, per contrastare il monopolio ideologico della sinistra sia estrema che moderata e, per farlo, gli organizzatori del Freedom Center hanno dovuto garantire l’incolumita’ ai partecipanti, sobbarcandosi dei costi per la sicurezza, dato che in autunno durante la prima settimana di mobilitazione, ci sono stati gruppi facinorosi pro-jidad che con la violenza hanno impedito agli attivisti di parlare. Molti oratori  sono presenti nei college e nelle universita’, da UC Berkeley alla Columbia; dall’Ohio al Michigan e tutti hanno la guardia del corpo e la polizia e’ allertata ovunque perche’ si temono violenze.  Tutta la sinistra, dal “Revolutionary Communist Party” ai “Young Democrats” vorrebbero ridurre al silenzio gli attivisti che vogliono invece parlare, risvegliare le coscienze e focalizzare l’attenzione  sul pericolo islamofascista. 

 Gli oratori e gli attivisti - tutti sotto scorta-  si propongono di incentivare in futuro queste attivita’ di corretta informazione e di confronto d’idee  fino a trasformarle in permanenti, e di portare nelle aule di studio la liberta’ di ricerca e il pluralismo, avverso ogni indottrinamento ideologico e lavaggio dei cervelli degli studenti.

 Universita’ cosi’ asservite e monopolizzate dalla sinistra che presume d’essere l’unica depositaria della verita’, perdono la loro ragione di essere, se si e’ arrivati all’assurdo del rettore Bollinger e del senato accademico che, proprio in virtu’ del sacrosanto ” freedom of speech”, aveva invitato Hamadinejad che e’ la negazione della democrazia, a parlare alla Columbia University, mentre nella stessa universita’ si impedisce di parlare ad intellettuali e giornalisti che si battono invece per la democrazia.

Di positivo va detto che in questo grande paese e in questa grande democrazia, negli Gli Stati Uniti d’America, tutti i movimenti per le liberta’ e per i diritti civili  hanno una storia gloriosa che li ha visti sempre vincenti, come sara’ vincente questa battaglia di corretta informazione e di presa di coscienza del pericolo rappresentato dall’islamofascismo e dai suoi fiancheggiatori.


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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