Jimmy Carter incontra Khaled Meshal, capo di Hamas per conto di Barack Obama ?
Testata: La Stampa Data: 10 aprile 2008 Pagina: 12 Autore: Francesco Semprini Titolo: «Dialogo con Hamas Carter sfida Bush nel nome di Obama»
Da La STAMPA del 10 aprile 2008 una notizia preoccupante (anche se non sorprendente, dati i trascorsi di Jimmy Carter, propagandista che accusa Israele di essere uno "stato di apartheid"):
Jimmy Carter sceglie di incontrare Hamas sfidando l’Amministrazione di George W. Bush. L’ex presidente degli Stati Uniti si recherà in Siria per vedere di persona Khaled Meshal, leader di Hamas, la formazione islamica palestinese fondata nel 1987 dallo sceicco Ahmed Yassin e considerata da Washington un’organizzazione terroristica. La notizia, giunta dalle pagine del quotidiano pan-arabo «Al-Hayat», trova riscontro nella nota inviata dalla portavoce di Carter, Deanna Congileo, all’emittente televisiva Fox News. «Il presidente Carter sta preparando un viaggio in Medio Oriente per la prossima settimana e i dettagli della visita saranno resi noti tra pochi giorni», spiega la Congileo, senza smentire l’ipotesi di un incontro col leader palestinese, previsto per il 18 aprile. Meshal è l’attuale numero uno di Hamas e vive in esilio in Siria per sfuggire alla cattura da parte del governo israeliano, che lo considera responsabile di efferati attentati. Da Damasco, dov’è ospite del regime di Bashar al-Assad, Mashal guida le politiche strategiche e militari del gruppo, impartendo direttive e ordini alle milizie che operano in Cisgiordania e Gaza. Il Dipartimento di Stato americano ha inserito Hamas nella lista delle «formazioni terroristiche straniere» e per questo Foggy Bottom ha sempre escluso l’apertura di un dialogo con Meshal: «E’ un’ipotesi da non prendere neppure in considerazione», spiega il portavoce Sean McCormack, aggiungendo che «prima di qualsiasi dialogo Hamas deve riconoscere Israele e abbandonare il terrorismo». L’iniziativa di Carter è senza precedenti: l’ex presidente è il primo politico occidentale che incontra Meshal, anche se il leader palestinese negli Anni 90 aveva avuto colloqui con funzionari dell’Amministrazione Clinton. L’iniziativa però non sorprende. «Dimostra la mancanza di giudizio tipica di Carter», spiega l’ex ambasciatore all’Onu John Bolton, mentre per Ibrahim Hooper, direttore del Consiglio per le relazioni Usa-Islam, «l’ex presidente si conferma uomo di pace». Il blitz di Carter coincide con le nuove violenze a Gaza, dove due militanti palestinesi sono stati uccisi nel corso di un’incursione dell’esercito israeliano volta a eliminare batterie di razzi che colpiscono il territorio israeliano: negli scontri sono rimasti feriti anche due militari dello Stato ebraico. Negli Usa c’è chi dietro «l’operazione Meshal» da parte di Carter vede l’ombra di Barack Obama, anche perché l’ex presidente sostiene il candidato alla nomination democratica.
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