Israele alla Fiera del libro, trentaquattresima puntata l'ambiguità di Tariq Ramadan smascherata da Irshad Manji
Testata: Internazionale Data: 08 aprile 2008 Pagina: 0 Autore: Tariq Ramadan - Irshad Manji Titolo: «Criticare è legittimo - L'Islam deve cambiare»
INTERNAZIONALE di questa settimana riporta un articolo di Tariq Ramadan, pubblicato da 'Le Monde'
(Israel, le sens d'un boycottage. di Tariq Ramadan; Le Monde, 29 Febbraio 2008) in cui il leader intellettuale del fondamentalismo islamico in Europa, reitera le ragioni che lo spingono all' endorsement del boicottaggio del salone del libro di Torino a causa della presenza di Israele quale ospite d'onore del salone a sessant'anni dalla nascita dello Stato israeliano.
Tariq Ramadan, non senza ambiguità, ci dice che :_
Boicottare la Fiera non significa negare l'esistenza di Israele.
E le ambiguità, seguendo la sua prosa tradotta, si manifestano subito dopo:
....continuerò a combattere l'antisemitismo e il razzismo, partecipo ad incontri di riflessione ebraicomusulmani, ma non accetto il ricatto di alcuni politici, intellettuali e dei mezzi di comunicazione. Confondere la critica alla politica di Israele con l'antisemitismo è un'impostura,...'
Forse l'impostura, non molto originale di questi tempi, è la proposizione di una tesi decotta condensata nella perniciosa, se non criminogena, differenza tra antisionismo (che Ramadan non cita mai nel suo articolo ben sottointendendolo) e l'antisemitismo, dalla cui accusa Ramadan n giovandosi a tal scopo frequentemente delle... tavole rotonde ebraico.-musulmane.
Il nocciolo duro delle argomentazioni di Ramadan ruota intorno alla difesa del buon palestinese, che ha solo diritti, non doveri di convivenza.E ancora Ramandan fa riferimento alla peggiore demagogia dell' Anp, di Hamas, e di tutte le maggiori sigle delle associazioni politiche arabe, statunitensi e europee pro-palestinesi accusando Israele di aparthied.Termine abusato, ingiustificato e improprio al fine di descrivere il contesto dei rapporti tra le comunità israeliane e palestinesi.Insomma Ramadan tenta lungo tutte le tre colonne del suo breve articolo, di proporci una linea interpretativa che fortunatamente Irshad Manji, giornalista canadese di religione musulmana,autrice di un articolo per INTERNAZIONALE di questa settimana, che fa 'pendant' alle tesi ramadaniane, smonta con capacità e sagacia:
'Mi chiedo se Ramadan e altri musulmani moderati come lui sisarebbero schierati contro la scelta originaria della fiera di Torino, cioè invitare l'Egitto come ospite d'onore. Se i promotori del boicottaggio fossero sinceri, dovrebbero protestare contro l'invito a un paese dove gli intellettuali finiscono spesso in carcere. In Egitto i libri sono censurati, in particolare quelli il cui titolo contiene le parole ''Egitto'' e ''amore''. A differenza di quanto succede in Israele, dove non passa giorno senza discutere pubblicamente dei territori occupati, in Egitto chi si azzarda a mettere in discussione il confine con il Sudan viene messo a tacere.''
Pur con qualche sbavatura ben pensante che la giornalista musulmana di passaporto canadese si concede lungo il suo articolo, le argomentazioni di Irshad Manji ci appaiono fondate. Niente da obiettare M.Ramadan?
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