lunedi` 21 aprile 2025
CHI SIAMO SUGGERIMENTI IMMAGINI RASSEGNA STAMPA RUBRICHE STORIA
I numeri telefonici delle redazioni
dei principali telegiornali italiani.
Stampa articolo
Ingrandisci articolo
Clicca su e-mail per inviare a chi vuoi la pagina che hai appena letto
Caro/a abbonato/a,
CLICCA QUI per vedere
la HOME PAGE

vai alla pagina twitter
CLICCA QUI per vedere il VIDEO

Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



Clicca qui






Corriere della Sera Rassegna Stampa
06.04.2008 Secondo un sondaggio i veri islamici sono contro il terrore
bene, ma perchè non lo fanno sapere a voce alta ?

Testata: Corriere della Sera
Data: 06 aprile 2008
Pagina: 12
Autore: Cecilia Zecchinelli
Titolo: «I veri islamici ? sono contro il terrore e aspirano alle libertà dell'Occidente»

Sul CORRIERE della SERA di oggi, 06/04/2008, un servizio di Cecilia Zecchinelli dal titolo " I veri islamici ? sono contro il terrore e aspirano alle libertà dell'Occidente ". Sarà anche vero, però sarebbe ora che ce lo facessero sapere anche a noi, non solo alle agenzie che fanno sondaggi. Un'occasione persa anche quella di pubblicare accanto all'articolo una colonnina da titolo " Democrazia e Corano ", che termina con una citazione di Tariq Ramadan, presentandolo ai lettori per un campione di democrazia. Mentre è vero il contrario. Quando cominceranno al CORRIERE della SERA a leggere gli articoli di Magdi Allam, e magari anche quelli di Pierluigi Battista, sempre sullo stesso giornale ?

Ecco il pezzo:

Odio per l'Occidente, appoggio al terrorismo, rifiuto di democrazia e diritti umani (delle donne in particolare), religione come guerra santa o almeno strumento di conflitto. Quanto di questo è vero oggi per i musulmani (un miliardo e 300 milioni) del mondo?
La risposta è: ben poco. E a fornirla è l'istituto americano indipendente di ricerche Gallup, che dal 2001 post 11 settembre a fine 2007 ha realizzato un'impresa mai tentata prima. Un'inchiesta in 35 Paesi con maggioranze o larghe minoranze musulmane (Usa compresi, per l'Europa solo Londra, Parigi e Berlino), su un campione di 50 mila persone rappresentative del 90% dei fedeli ad Allah del pianeta. Il libro ( Who Speaks for Islam?) è appena uscito negli Stati Uniti, domani sarà presentato a Londra (Tony Blair ha chiesto allo staff Gallup un briefing personale). «E al di là di ideologie, politica, slogan e media, sfata i miti sull'Islam alla base del concetto dello scontro di civiltà», dice al Corriere
da Washington John Esposito, professore della Georgetown University, autore dell'immensa ricerca con Dalia Mogahed, capo del Gallup Center for Muslim Studies. «Nonostante i risultati, quasi nessuno ha criticato il lavoro: perfino l'ex esperto della Cia su Bin Laden, Michael Scheuer, l'ha raccomandato a tutti, in primis ai nostri politici ».
Iniziamo dal sostegno al terrorismo, l'accusa più comune. In base alla ricerca, i «radicali» (intesi come chi giustifica l'11 settembre) sono il 7%. «Tanti ma in decisa minoranza — dice Esposito —. Ancor più interessante è che tale posizione non ha alcuna base religiosa: la devozione di chi è pro e contro gli attacchi ai civili è la stessa, anzi chi li condanna lo fa spesso citando il Corano, mentre in quel 7% tutti rivendicano solo motivi politici. Accusano gli Usa di Bush di imperialismo, distinguendo molto bene, inoltre, tra i Paesi e i loro leader. All'interno di questi ultimi, tra Bush e Blair da un lato e i governanti europei, più apprezzati, dall'altro ». Un'analoga ricerca Gallup su cittadini americani rivela che il 6% giustifica attacchi a civili, contro il 4% dei sauditi e il 2% di iraniani e libanesi.
Anche l'«odio per l'Occidente» non trova riscontro. Anzi: tecnologia, leggi sociali, libertà, sono ammirate dalla stragrande maggioranza (radicali compresi), mentre i regimi musulmani sono criticati. La democrazia è un valore cercato da oltre il 90% (secondo solo alla giustizia), purché ispirata però da principi religiosi. «La divisione tra Stato e Chiesa come l'intendiamo noi non c'è — spiega Esposito — anche se quasi nessuno vuole teocrazie, nemmeno in Iran. I religiosi non devono partecipare alla creazione delle leggi né al governo. Da notare che per il 57% degli americani la Bibbia dovrebbe ispirare le nostre leggi e per quasi la stessa percentuale i religiosi dovrebbero essere legislatori». La Sharia, la legge religiosa, per circa il 60% dei musulmani dovrebbe essere una delle fonti del diritto, con il resto diviso tra chi la vuole come unica fonte (specie in Egitto), e chi non la vuole affatto (solo in Turchia è la maggioranza).
Sorprese (per molti) arrivano anche dal capitolo donne. La maggior parte degli intervistati (uomini e donne) vuole pari diritti (ad esempio il 73% dei sauditi e l'89% degli iraniani), percentuali ancor più alte chiedono pari opportunità di lavoro e piena libertà di voto per i due sessi. E sul fronte delle libertà di parola e di religione (nell'inchiesta non c'è una parte specifica su ebrei e cristiani) le risposte positive toccano simili percentuali.
Risultati sorprendenti? E allora perché l'innegabile difficoltà (per usare una metafora) nelle relazioni tra Islam e Occidente? «Sorprendenti non più di tanto, i dati si riferiscono alla maggioranza silenziosa di questi Paesi, persone che non rispondono nemmeno al telefono e che siamo anche andati a scovare nelle case per avere campioni affidabili », risponde Esposito. Ma molto negativa, aggiunge, è la diffusissima percezione tra i musulmani che l'Occidente non li rispetti. «I doppi standard di Bush e alleati, la guerra in Iraq, l'appoggio incondizionato a Israele e ai regimi arabi autoritari, la disinformazione sull'Islam al punto di utilizzarlo come arma contro Obama, tutto ciò fa temere a quasi tutti che gli Usa vogliano interferire, dominare, perfino invadere i loro Paesi». E le cose stanno peggiorando, aggiunge Esposito: «Sta succedendo, è già successo ovunque, perfino in Paesi una volta pro-America e moderati come il Marocco e la Turchia ».

Per inviare al Corriere della Sera la propria opinione cliccare sulla e-mail sottostante.


lettere@corriere.it

Condividi sui social network:



Se ritieni questa pagina importante, mandala a tutti i tuoi amici cliccando qui

www.jerusalemonline.com
SCRIVI A IC RISPONDE DEBORAH FAIT