I bambini palestinesi sono soliti giocare con armi giocattolo copiando i metodi di combattimento delle organizzazioni terroristiche, ma non si tratta di giochi spontanei: fanno parte dell’educazione all’odio e alla violenza contro Israele che viene loro quotidianamente impartita. Le armi giocattolo sono molto somiglianti alle armi reali e questo mette in pericolo la vita stessa dei bambini.
La stessa tv Al-Arabiya ha recentemente messo in guardia i palestinesi circa i pericoli che i bambini, ma soprattutto gli adolescenti, corrono giocando per le strade con copie in plastica di mitragliatori M16 e pistole, imitando le movenze dei terroristi.Le armi giocattolo sono importate nei Territori amministrati dall’Autorità Palestinese e provengono dalla Cina. Si tratta di copie molto somiglianti agli originali, cosicché diviene difficile per i soldati dell’esercito israeliano distinguere tra armi giocattolo e armi vere, soprattutto se ad imbracciarle sono giovani adolescenti.
- il 3 novembre 2005, nella città di Qabatiya, alcuni soldati israeliani videro una persona armata dirigersi contro di loro: spararono e l’uccisero. Poi si accorsero che avevano sparato contro un giovane palestinese armato di un fucile di plastica così perfetto da possedere anche il mirino telescopico;
- il 20 novembre 2006, al posto di blocco di Jericho, un palestinese di 15 anni tirò fuori una pistola agitandola di fronte ai soldati israeliani ad una distanza che non permetteva di riconoscere che anche quella pistola era un giocattolo. Anche lui venne ucciso;
- il 3 luglio 2007, a Khirbat Louza vicino Hebron, i soldati israeliani notarono un palestinese armato di M16. Venne ucciso e poi si scoprì che l’arma era un mitragliatore giocattolo made in China.
Di fatto questi giochi vengono imparati a scuola e fanno comunemente parte di recite scolastiche nelle scuole della Striscia di Gaza e della Cisgiordania (si veda le foto più sotto riportate, riferentesi a una recita trasmessa dalla tv di AL-Aqsa il 31 maggio 2007). L’indottrinamento all’odio nei confronti d’Israele e alla necessità di imporsi con la violenza incomincia molto presto nelle scuole palestinesi: a partire dalla scuola materna. Continua nelle scuole elementari, medie e superiori, come anche nei campi estivi. Ed è parte dei programmi televisivi dedicati ai bambini, come anche delle riviste e dei giornalini per i più piccoli.
Si tratta di metodi atti a creare nuove generazioni di terroristi e a provocare incidenti che determinino l’impossibilità, per palestinesi e israeliani, di addivenire a una pace duratura. E i genitori, in molti casi, approvano. Tanto da portare con sé i bambini armati alle manifestazioni in sostegno di Hamas.
Al momento pare che gli unici a preoccuparsi delle sorti dei bambini palestinesi siano proprio gli israeliani. Ad Hebron, ad esempio, l’Associazione Giovanile Islamica affiliata ad Hamas gestisce – tra le varie attività – un grande numero di scuole materne. Una di queste si chiama “Ein Sara” ed è ubicata nello stesso edificio dove ha sede l’Associazione stessa, in Ein Sara Street. In più occasioni, già alla fine del 2005, l’esercito israeliano ha confiscato numerosissime armi giocattolo trovate negli uffici dell’Associazione e nei locali della scuola materna.
E talvolta le immagini valgono più di mille parole.
Daniela Santus
- Con dati dell’Intelligence and Terrorism Information Center at the Israel Intelligence Heritage & Commemoration Center
http://focusonisrael.wordpress.com/2007/11/27/