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Deborah Fait
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14 maggio, invasione di Israele ? 04/04/2008
 
Si avvicina il giorno dell'Indipendenza  di Israele e i palestinesi stanno gia' cercando di rovinarci la festa, come e' loro abitudine e divertimento, come fanno da quando qualcuno ha pensato di inventarli per avvelenare ogni giorno della nostra vita in questo Paese.
Quale e' la loro ultima pensata? Far venire in Israele, per terra per cielo e per mare, milioni di palestinesi il 14 maggio, con valigie in mano , per prendere possesso delle "loro case".
Questo delirio non viene da Hamastan ma da Ramallah, da quell'Autorita' Palestinese con cui dovremmo decidere una pace, dei confini, due paesi per due popoli, e poi vivere senza piu' guerre e terrorismo gli uni accanto agli altri, finalmente, definitivamente e beatamente divisi!
Quando decideranno di piantarla con le provocazioni? quando decideranno di diventare una societa' civile di cui potersi fidare e con cui potersi confrontare? Quando diventeranno tanto maturi da condannare gli attentati fatti in Israele dai loro giovani fanatici votati alla morte?
L'ANP ha esaltato l'assassino della yeshiva'  di Gerusalemme, ha osannato  la sua bestialita', lo ha dichiarato martire, lo ha ufficialmente commemorato per aver voluto colpire il Popolo del Libro riuscendo ad ammazzare 8 ragazzi mentre studiavano le Scritture, prima di essere freddato lui stesso, la bestia.
Ogni volta cadono le braccia per lo sconforto nel vedere che  lo stesso governo di quello che e' rimasto dell'ANP, dopo il colpo di stato di hamas che in effetti  ha gia'  diviso in due un paese non ancora esistente, discuta con Israele il progetto di due popoli-due stati e contemporaneamente  esalti il terrorismo e inviti i palestinesi a invadere  Israele nel giorno in cui  celebra la propria indipendenza.
Come si puo' parlare di cose serie con questa gente?
Vogliono due stati palestinesi, uno nei territori che pretendono essere di loro appartenenza e uno in Israele che, se abitato da una maggioranza araba, diventerebbe "Israele che non c'e' piu'". 
Tutta la storia dei palestinesi e' follia pura, una follia basata su una menzogna che sta tenendo in scacco il mondo da un secolo. La follia di inventare un popolo mai esistito prima, di considerarlo legittimo proprietario di terre mai state sue, di avergli permesso di assumere un'identita' mai avuta perche' i palestinesi, prima di diventare israeliani, erano gli ebrei. Le poche popolazioni arabe non avevano nomi specifici, erano arabi e basta, i piu' arrivati dai paesi arabi circostanti perche' l'Yishuv ebraico all'inizio del secolo scorso dava loro la possibilita' di lavorare, di curarsi, di curare il tracoma dei loro figli, la tubercolosi e la malaria.
Gli ebrei gli hanno dato lavoro, li hanno curati, gli hanno  costruito le scuole e si sono ritrovati sgozzati da gente che urlava che la terra era improvvisamente diventata sua, terra araba.
Fu a  questo punto della tragica storia che i soliti perfidi inglesi tradirono la dichiarazione Balfour del 1917 e la decisione della Lega delle nazioni del 1922 che assegnava agli ebrei le terre storicamente ebraiche del Mandato britannico, limitando l'immigrazione a 15.000 ebrei all'anno per cinque anni per poi bloccarla del tutto.
Fu cosi' che sempre i soliti inglesi nel 1922, aggiunsero all'ultimo momento una clausola, la numero 25,  alla dichiarazione Balfour in cui era scritto che le terre quasi del tutto disabitate  promesse agli ebrei, dovevano diventare Regno di Giordania per dare un trono agli Husseini dell'Arabia Saudita.
Di fatto questa fu la prima spartizione della terra che doveva andare agli ebrei. 
La seconda avvenne nel 1947, quando le Nazioni Unite decisero di dividere ulteriormente il restante territorio del Mandato Britannico tra ebrei e arabi (non palestinesi perche' all'epoca non esisteva popolo  con questo nome).   
Gli arabi rifiutarono l'offerta semplicemente perche' non potevano accettare la bestemmia di  una nazione non araba in mezzo a loro.
Erano antisemiti, legati ideologicamente al nazismo.
Israele era, per loro, anatema.
Dopo il rifiuto ci fu l'invasione di Israele.
Israele vinse la guerra e vinse la vita.
La Giordania  si prese i territori di Giudea e Samaria, li annesse, se li tenne per 19 anni durante i quali nessun palestinese li pretese per creare uno stato.
Restarono per lo piu' disabitati ma in compenso i palestinesi continuarono a fare attentati terroristici contro Israele.
Nel 1967 Israele vinse un'altra guerra dichiarata dai paesi arabi, riconquisto' Giudea e Samaria  ricomponendo cosi' il territorio del  Mandato Britannico che doveva andare agli ebrei nel 1947, dopo il rifiuto arabo.
Questa e' storia , la storia che la creazione di un popolo palestinese trasformo' in tragedia negando a Israele il diritto di esistere e agli ebrei, ancora una volta, il diritto di vivere e dando origine a quella mostruosita' immensa  che sara' il terrorismo palestinese.
Dopo 60 anni di sangue e di proposte sempre rigettate dagli arabi, si arrivo' all'idea dei due popoli due stati nel tentativo di porre fine ai morti, al terrorismo, alle guerre contro Israele. 
La base su cui si fonda il principio due popoli per due stati, significa che i palestinesi devono smetterla  di considerare anatema l'esistenza di uno stato ebraico in un area completamente arabo-islamica. Devono abbandonare l'idea, ormai secolare, di distruggerlo per sostituirlo da uno stato arabo-palestinese e devono capire che l'unica possibilita'  di sopravvivere  e' rassegnarsi ad esistere al di fuori dai confini di Israele che saranno decisi alla firma di un trattato di pace.
Finche' romperanno le scatole colla legge del ritorno non si arrivera' da nessuna parte perche' non esiste possibilita' che degli arabi tornino ad insediarsi in uno stato che non e' il loro per arrivare a distruggerlo dal di dentro, in base all'idea genocida di  "eliminare Israele dalla faccia della terra".
Questo fa pensare che l'ANP non sia altro che la maschera meno orrenda di  hamas, quindi un tranello per Israele che, se facesse la pace con Abu Mazen, poi si troverebbe ad avere ai propri confini due stati terroristi, uniti fraternamente nell'ennesimo tentativo di distruzione dell' odiata entita' sionista.
All'interno di Israele avremmo invece un milioncino di arabi , piu' un piccolo numero di ebrei folli e traditori,  sventolanti la bandiera palestinese.
Non ci credete?
E' impossibile che una democrazia permetta che della gente sventoli sul suo territorio le bandiere del nemico mortale?
E' possibile, e' possibile, purtroppo.
Tutto e' possibile in Israele dove democrazia significa non solo liberta', diritti e doveri ma anche   "cittadini arabi sputateci pure addosso e noi ci fustigheremo ogni mattina col gatto a nove code".
E' possibile ed e' accaduto ieri a Jaffo , un quartiere di Tel Aviv, Signori, nel cuore di Israele, a Tel Aviv, non a Tul Karem, a Jaffo di Tel Aviv dove vivono arabi ricchi e pasciuti proprietari di ristoranti e negozi sempre pieni di turisti.
E' successo che questi arabi ricchi e pasciuti, cittadini israeliani, abbiano fatto una grande manifestazione per il "giorno della terra" e tutti a sfilare, elegantemente vestiti, sventolando, IN ISRAELE, E LIBERAMENTE, la bandiera palestinese.
Gente maledetta, loro .
E noi che glielo permettiamo cosa siamo?
Noi che non li obblighiamo ad andarsene a Ramallah o a Gaza a calcioni nel sedere e che non gli chiediamo nemmeno di essere fedeli al paese di cui portano la cittadinanza,  cosa siamo  se non dei poveri idioti?
Questi ricchi e pasciuti arabi israeliani, vestiti Armani , coi Ray-ban  sul naso, andranno ad accogliere i loro fratelli il 14 maggio mentre noi cercheremo di festeggiare i 60 anni di Erez Israel e di essere contenti?
Ci avveleneranno anche quel giorno?
Sicuramente si, se noi gli permetteremo di farlo.
Deborah Fait

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