L'Ordine dei giornalisti del Lazio ha aperto un procedimento disciplinare nel quale contesta a Vauro Senesi di avere "dato della fascista a un'ebrea", nella vignetta contro Fiamma Nirenstein, rapprensentata come un ,mostruoso "Frankestein" che ostenta congiuntamente la stella di Davide e il fascio littorio.
a questo link la vignetta e il commento di Fiamma Nirenstein:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=&sez=150&id=24015
Mariuccia Ciotta sul MANIFESTO del 4 aprile 2008 prova a difendere Vauro, negando l'evidenza.
Ecco il testo:
A volte è difficile rispondere al corrosivo Vauro, essere oltraggiosi come lui, contestargli qualche cattiveria di troppo e sfidarlo nel suo diritto alla satira, ma non questa volta. Perciò non comprendiamo il perché del procedimento disciplinare aperto a suo carico dall'Ordine dei giornalisti del Lazio. Anzi. Siamo sorpresi e indignati. La vignetta contestata è uscita il 13 marzo 2008 con il titolo «Mostri elettorali» e presenta la caricatura della giornalista Fiamma Nirenstein all'indomani del «caso» Ciarrapico, suo compagno di lista, immortalato sulle prime pagine dei giornali in un gagliardo saluto romano. L'imprenditore dichiarava di sentirsi ancora fascista, e la giornalista, ebrea, affermava poi di non sentire disagio per quella impropria vicinanza. Mentre noi sì, sentivamo disagio per lei. Da qui la vignetta di Vauro che la vede trasformata in una creatura dagli innesti disarmonici, «Fiamma Frankenstein». Non più lei, ma un «mostro elettorale» che esibisce sul petto tre simboli incompatibili tra loro: la stella di David, il fascio littorio e il simbolo del Pdl. Nel comunicato dell'Ordine, si contesta a Vauro di aver dato «della fascista a una ebrea». Siamo sempre stati contro un'accusa del genere rivolta agli ebrei, anche nella più dura polemica contro la politica di Israele. E invitiamo l'Ordine a riconsiderare il senso della vignetta pubblicata dal manifesto. Che è l'esatto opposto: come può un'ebrea legarsi, seppure elettoralmente, a un fascista (anzi a più di uno)? La vignetta esprime amarezza e scandalo, Vauro non crede ai propri occhi, tanto che la punta della sua matita impazzisce e disegna i contorni deformati di una persona che ha concesso il suo nome a un'altra, non limpida, «fiamma».
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