Egregio professor Israel,
torno sulla preghiera del Venerdì Santo proposta da Papa Ratzinger, che tanto ha scandalizzato il rabbinato italiano, e circa la quale ho già detto di essere d'accordo con lei, sul fatto che...c'è poco da scandalizzarsi, visto che non possiamo impedire ai cattolici di augurarsi la nostra conversione, quando lo facciano al di fuori di qualsiasi forma di costrizione morale o materiale.
Ammetto che la preghiera sembra dire che, senza battesimo, sarà difficile la nostra salvezza, cioè sembra tornare la sciagurata idea del limbo per i non battezzati, e questo non mi entusiasma.
Ma rilevo che, come diceva Rabbì Yehoshua Ben Yosef haGhelilì, meglio conosciuto con il nome di Gesù, è meglio evitare di guardare la pagliuzza nell'occhio altrui quando si hanno travi nel proprio.
In particolare la preghiera della liturgia del Seder di Pesach contiene "Shefoch" in cui si chiede a Dio di riversare la Sua ira sulle nazioni che non Lo conoscono e non invocano il Suo nome....e di sterminarli di sotto i Cieli del Signore".
D'accordo, non è rivolta contro cristiani e musulmani, ma contro gli atei, i buddisti, gli induisti eccetera sì!
Allora dico, cari Rabbanim, un po' di autocritica!
Un Rabbino italiano a cui sono particolarmente affezionato si è arrampicato sugli specchi per dimostrare che Shefoch è una buona preghiera perchè in realtà vuol dire altro da ciò che appare, ma...... siamo sempre ai due pesi e alle due misure
Lo so che nessuno dei Rabbini, italiani o meno, si augura lo sterminio dei non credenti, e che Shefoch viene recitata solo in omaggio alla tradizione, ma se siamo così legati alla tradizione oltre ogni limite, perchè chiediamo riforme alla Chiesa Cattolica?
Shalom da Enrico Richetti di Vicenza."