Riprenderanno i colloqui tra Olmert e Abu Mazen una cronaca, che sulla questione degli insediamenti fornisce un'informazione incompleta
Testata: Avvenire Data: 01 aprile 2008 Pagina: 0 Autore: la redazione Titolo: «Olmert-Abu Mazen: via ai colloqui»
Cronaca della missione in Medio Oriente di Condoleezza Rice su AVVENIRE del 1 aprile 2008. Sugli insediamenti, è la versione di Peace Now a fare testo. Si sarebbe dovuta riportare in modo completo anche la risposta del governo israeliano al Segretario di Stato americano: : “Non confischiamo terre e non manchiamo ai nostri impegni”, ha detto. Olmert ha specificato che le attività edilizie continueranno nelle zone ebraiche di Gerusalemme destinate a restare sotto sovranità israeliana con qualunque accordo di pace, così come i “grandi blocchi di insediamenti” a ridosso della ex linea armistiziale (’49-’67). (fonte israele.net)
Ecco il testo:
I l segretario di Stato americano Condoleezza Rice insiste: un accordo di pace israelo-palestinese va firmato entro la fine del mandato del presidente americano George W. Bush (20 gennaio 2009). Nel corso della sua nuova missione in Medio Oriente, iniziata sabato scorso, la Rice ha di nuovo esercitato un intenso pressing sulle parti per riavvicinare le posizioni. L’obiettivo a breve termine è ottenere una dichiarazione o un memorandum d’intesa sui progressi nella trattativa prima dell’arrivo del presidente americano George W. Bush in maggio per i 60 anni d’Israele. Qualche passo avanti è già stato fatto: il presidente palestinese Abu Mazen e il premier israeliano Ehud Ol- mert si incontreranno il 7 aprile per riprendere i colloqui di pace interrotti sette settimane fa (quando Abu Mazen sospese tutti i contatti in segno di protesta per i blitz dell’esercito israeliano nella Striscia di Gaza controllata da Hamas). «Confido nella possibilità che sia raggiunto un accordo di pace complessivo entro il 2008», ha detto Abu Mazen. La Rice ha anche “strappato” agli israeliani alcune misure di «alleggerimento » verso l’Autorità nazionale palestinese (fra queste, la rimozione di posti di blocco in Cisgiordania e interventi per rafforzare le strutture politiche e di sicurezza dell’Anp). Su un aspetto, invece, l’inviata Usa sembra non aver trovato ascolto: quello degli insediamenti. «Continuiamo a ribadire la posizione americana che le attività di insediamento devono cessare, che l’espansione si deve fermare perché non è compatibile con gli obblighi della Road map», ha detto la Rice. Ma Olmert le ha ribadito con fermezza che Israele continuerà a costruire a Gerusalemme Est dato che questa rimarrà comunque sotto sovranità israeliana anche dopo un accordo con i palestinesi. Intanto, un rapporto dell’organizzazione israeliana “Peace Now” ha denunciato che, malgrado le promesse di congelamento, Israele ha aumentato le costruzioni nei Territori dopo la conferenza di Annapolis. In tutto, il governo sta promuovendo la costruzione di 3.648 nuove case nei quartieri di Gerusalemme a est della linea verde, mentre lavori di espansione sono in corso in 101 insediamenti.
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