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Lettera aperta ad Afef TP 29/03/2008

Copia di una lettera inviata alla Signora Tronchetti Provera, inviata tramite la Stampa, giornale sul quale ha pubblicato il suo attacco a Magdi Cristiano Allam.

Gentile signora Afef, le confesso che la mia prima reazione, dopo aver letto
il suo articolo pubblicato in prima pagina su La Stampa di oggi, è stata di
inviare un messaggio di solidarietà a Magdi  C. Allam.
Ma ora penso che sia giusto scrivere anche a lei, per invitarla a riflettere
su un problema che, penso, non abbia saputo osservare da sola.
Nessuno ha mai negato l'esistenza di un islam moderato, al quale, da parte
di tutti, va rivolto un pressante invito, come fa Allam, a farsi sentire nel
mondo musulmano. Ma non basta ricordarne l'esistenza, come fa lei. Così, mi
creda, si fa solo il gioco dei violenti, che questo islam moderato
combattono e sottomettono. E' la storia che ce lo insegna (per usare
espressioni sue).
Lei usa poi anche parole grosse, ma del tutto fuori luogo: come si permette
di accusare Allam di "disinformazione riguardo al mondo musulmano"? Se
conosce il significato del vocabolo italiano, dovrà convenire che avrebbe
dovuto piuttosto usare, secondo il suo punto di vista, il termine
"informazione parziale"; disinformazione significa dire cose diverse da
quelle reali, e questo lei non ha potuto dimostrarlo, nel suo articolo.
Certo, e per fortuna, ci sono alcuni, rari casi di apertura verso i non
musulmani, nel mondo arabo, che seppe essere ben più tollerante nel passato.
Ma lei non dimostra certo che l'insieme del mondo arabo non sia diventato
sempre più intollerante nei confronti di coloro che musulmani non sono. Il
ricordare che il re del Marocco ha consiglieri ebrei (come già li aveva
anche il padre dell'attuale re), è un fatto reale, che va solo ad onore dei
re marocchini. Ma ricordare che in Tunisia c'è la più antica sinagoga
dell'Africa, non può cancellare, ad esempio, la vergogna di quelle autorità
che, la settimana scorsa, hanno impedito, qui in Italia, a dei giovani
tunisini, lanciati verso la vittoria in un importante torneo, di raddoppiare
il successo già conseguito l'anno scorso solo perchè avrebbero dovuto
affrontare una squadra di ragazzi israeliani. Questi episodi, signora
Afef, non dovrebbero essere deplorati da tutti, da lei (tunisina) per prima?
Il ricordare la costruzione di alcune, poche chiese cristiane su suolo arabo
non deve cancellare la vergogna di quei regimi che incarcerano cristiani rei
del grave delitto di non essere musulmani, o degli altri regimi che queste
costruzioni di luoghi di culto non permettono.
Lei parla di storia (confondendola, forse, con la cronaca); ma la storia ci
insegna che Mussolini e Hitler, che lei nomina a sproposito nel suo
articolo, in Europa sono stati condannati, anche se troppo tardi, da tutte
le istituzioni pubbliche. Ma dimentica che non è così nel mondo arabo, dove
vengono tuttora esaltati e presi a modello, riveriti e idolatrati. Vuole che
le mandi delle immagini a testimonianza? E' non dire questa verità, signora
Afef, che SIGNIFICA FARE DISINFORMAZIONE.
Allam non prova astio verso l'islamico in quanto tale, ma verso l'islamico
che "non riconosce la sacralità della vita." Ebbene, di questo islamico lei
non parla. E', la sua, una semplice dimenticanza? Riconosce lei la sacralità
della vita?
Leggendo le sue parole mi è venuta in mente una realtà che le vorrei
raccontare. Anni fa (ma forse vale ancora oggi) gli aerei sui quali si
vendeva il maggior numero di alcoolici erano quelli che partivano dai paesi
arabi: i passeggeri, dopo il decollo, si cambiavano l'abito ed ordinavano da
bere superalcoolici, salvo poi, al loro rientro in patria, magari condannare
chi non rispetta certi divieti imposti sul sacro suolo. Il suo atteggiamento
è, mi creda, molto simile a quello di quei passeggeri. Tempo addietro lei si
espresse in favore del diritto di imporre (?) l'uso del velo, e, certo, lei
lo indossa se si reca in certe nazioni, ma qui, in Europa, sul suo panfilo,
non disdegna di farsi fotografare in atteggiamenti pur condannati da coloro
che, sembra, lei vuole difendere. Perchè?
Mi permetta, infine, di rimproverare, proprio a lei che viene descritta sui
giornali sempre immersa in un mondo da mille e una notte, una grave caduta
di stile, per una persona con le sue frequentazioni: perché dire ad Allam
come deve spendere i soldi che si guadagna, col proprio lavoro? A lei
qualcuno l'ha mai chiesto ?
Emanuel Segre Amar


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