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Dossier Afef 29/03/2008
Gentile signora, mi permetta di tentare di rassicurarla: ciò che nuoce all'immagine della comunità arabo-musulmana in Italia non sono le parole, conosciute solo dai lettori del Corriere, del "diabolico" Allam, o la sua conversione, ma le migliaia di vittime delle stragi perpetrate in nome di Allah in ogni parte del mondo, e i numerosi sgozzamenti e accoltellamenti, le minacce di morte contro apostati e infedeli vari (di cui Allam è per l'appunto una delle numerose vittime) , in più la barbarie delle lapidazioni delle adultere e le tante ingiustizie verso le donne oppresse in nome della religione nella maggior parte dei paesi islamici; non parole, ma realtà orrende che la gente può vedere in televisione.  E, sempre alla televisione, tutti vedono tante piazze  del mondo arabo e musulmano affollate di manifestanti che urlano di giubilo per le stragi di infedeli, che si stravolgono di rabbia, minacciano di morte e incendiano quando si sentono urtati nella loro delicatissima sensibilità per qualche vignetta o qualche parola, ma finora non si è visto nessuno  protestare per stragi, sgozzamenti, accoltellamenti o lapidazioni: e questo, per l'appunto, neppure nelle numerose comunità arabe e musulmane che vivono in Europa.
Forse invece lei, così preoccupata dell'immagine del  mondo islamico, sarà pubblicamente intervenuta per cercare di fugare l'impressione negativa che la sanguinosa scia di assassini  e violenze  possono avere indotto in qualcuno di noi. In quel caso, potrebbe per cortesia dirmi dove e quando? Paola Lupo

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