Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Una lettera di commento, inviataal lettore che aveva interpellato Romano:
Gentile signor Nale, la sua lettera pubblicata oggi sul Corriere avrebbe meritato, a mio parere, una risposta onesta. Scrive infatti Romano che "l'organizzazione di Hamas ha dato più volte la sensazione di accettare pragmaticamente l'esistenza dello stato di Israele nei suoi confini del 1967". Tale affermazione è del tutto falsa, e infatti Romano non può sostenerla con la citazione di alcun documento. E' invece vero, come Lei ben conosce, che nello statuto di Hamas, così come già nella testa di Arafat, ieri, e di tanti dittatori orientali, oggi, non vi è spazio per lo stato di Israele. Il continuare a negare la realtà, come sempre fa Romano quando affronta i problemi relativi al Medio Oriente, non può portare ad altro che a confusione e disinformazione dei lettori. Quanto poi all'affermazione di Romano, che "Israele non potrebbe garantire di essere veramente disposto a fare concessioni sui punti ancora irrisolti", basta avere l'onestà di guardare alla storia passata: quando l'Egitto di Sadat ha riconosciuto Israele, ha ricevuto indietro tutti i territori perduti con la guerra, con l'esclusione proprio della striscia di Gaza, che Sadat non volle riprendersi. E basta guardare a cosa successe quando Israele obbligò gli 8000 israeliani che vivevano a Gaza a lasciare la striscia: non fu l'inizio di un dialogo, ma di un bombardamento delle cittadine israeliane. Ma questo Romano non lo vuol riconoscere. Cordiali saluti Emanuel Segre Amar
Un'altra lettera, seguita da un'altra risposta di Romano:
Gentile signor Franco Cohen, mi riferisco alla sua del 19.3, con forte ritardo a causa di un mio viaggio, e alla risposta datale da Romano, che immagino non possa averla soddisfatta. Anche in questa occasione l'opinionista del Corriere non ha potuto trattenersi dal deformare una realtà peraltro spesso molto ben illustrata su quelle stesse colonne. Le risponde infatti Romano "che nessun leader arabo potrebbe, anche se lo desiderasse, dare la sensazione di essere insensibile ai sentimenti e alle percezioni della sua pubblica opinione". Questa risposta è certamente non del tutto corretta; non possiamo infatti dimenticare che chi il coraggio lo ha, come il re di Giordania, ha saputo disperdere, con la forza pubblica, una manifestazione popolare che inneggiava proprio all'attentato nella scuola rabbinica al quale lei faceva riferimento nella sua lettera. Grande elogio avrebbe quindi dovuto rivolgere Romano a questo giovane re, anziché assurda comprensione ai tanti dittatori del Medio Oriente.