I link a una lettera pubblicata dal CORRIERE della SERA e alla risposta di Sergio Romano
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=110&id=24029
Una lettera di commento, inviata al lettore che aveva interpellato Romano:
Gentile signor Nale, la sua lettera pubblicata oggi sul Corriere avrebbe
meritato, a mio parere, una risposta onesta.
Scrive infatti Romano che "l'organizzazione di Hamas ha dato più volte la
sensazione di accettare pragmaticamente l'esistenza dello stato di Israele
nei suoi confini del 1967". Tale affermazione è del tutto falsa, e infatti
Romano non può sostenerla con la citazione di alcun documento. E' invece
vero, come Lei ben conosce, che nello statuto di Hamas, così come già nella
testa di Arafat, ieri, e di tanti dittatori orientali, oggi, non vi è spazio
per lo stato di Israele. Il continuare a negare la realtà, come sempre fa
Romano quando affronta i problemi relativi al Medio Oriente, non può portare
ad altro che a confusione e disinformazione dei lettori.
Quanto poi all'affermazione di Romano, che "Israele non potrebbe garantire
di essere veramente disposto a fare concessioni sui punti ancora irrisolti",
basta avere l'onestà di guardare alla storia passata: quando l'Egitto di
Sadat ha riconosciuto Israele, ha ricevuto indietro tutti i territori
perduti con la guerra, con l'esclusione proprio della striscia di Gaza, che
Sadat non volle riprendersi. E basta guardare a cosa successe quando Israele
obbligò gli 8000 israeliani che vivevano a Gaza a lasciare la striscia: non
fu l'inizio di un dialogo, ma di un bombardamento delle cittadine
israeliane. Ma questo Romano non lo vuol riconoscere.
Cordiali saluti
Emanuel Segre Amar
Un'altra lettera, seguita da un'altra risposta di Romano:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=2&sez=120&id=23951
Un commento:
Gentile signor Franco Cohen, mi riferisco alla sua del 19.3, con forte
ritardo a causa di un mio viaggio, e alla risposta datale da Romano, che
immagino non possa averla soddisfatta.
Anche in questa occasione l'opinionista del Corriere non ha potuto
trattenersi dal deformare una realtà peraltro spesso molto ben illustrata su
quelle stesse colonne.
Le risponde infatti Romano "che nessun leader arabo potrebbe, anche se lo
desiderasse, dare la sensazione di essere insensibile ai sentimenti e alle
percezioni della sua pubblica opinione".
Questa risposta è certamente non del tutto corretta; non possiamo infatti
dimenticare che chi il coraggio lo ha, come il re di Giordania, ha saputo
disperdere, con la forza pubblica, una manifestazione popolare che
inneggiava proprio all'attentato nella scuola rabbinica al quale lei faceva
riferimento nella sua lettera. Grande elogio avrebbe quindi dovuto rivolgere
Romano a questo giovane re, anziché assurda comprensione ai tanti dittatori
del Medio Oriente.
Cordiali saluti
Emanuel Segre Amar