Esce sul web il film sull'islam di Geert Wilders intanto l'Europa lascia Ayaan Hirsi Ali senza scorta
Testata: La Repubblica Data: 28 marzo 2008 Pagina: 20 Autore: Alberto D'Argenio Titolo: «Sul web il film anti-corano allarme attentati in Olanda - L'Europa lascia sola Hirsi Ali. Niente scorta per la sceneggiatrice di Van Gogh»
Da REPUBBLICA del 28 marzo 2008:
BRUXELLES - Il Corano è un libro «fascista» che vale il Mein Kampf di Adolf Hilter. Alla fine il parlamentare olandese di estrema destra Geert Wilders è riuscito a trasmettere su Internet il suo film contro il libro sacro dell´Islam. Un cortometraggio di 15 minuti che, prima ancora di essere proiettato, ha provocato una crisi internazionale ed è destinato a far parlare a lungo di sé. Ora l´Olanda attende con paura le reazioni dell´universo musulmano: si temono ritorsioni commerciali ma a spaventare sono soprattutto i possibili atti di violenza. Fitna - è il titolo del film dal termine arabo «scontro» - è stato messo ieri sera sul sito www.liveleak.com. I primi minuti mostrano le immagini di una copia del Corano aperta su cui è riprodotta la famosa vignetta che ritrae Maometto con una bomba nascosta nel turbante foriera di infinite polemiche, minacce e scontri di piazza con decine di morti. Poi scorre il testo di una sura che chiede ai fedeli di «terrorizzare i nemici di Allah». Seguono terribili fotogrammi degli attentati alle Torri gemelle, della stazione di Atocha a Madrid e degli autobus di Londra. Il tutto intervallato da pagine del Corano dal quale vengono estratti versi minacciosi. Si passa quindi alle immagini dell´omicidio di Theo Van Gogh, il regista olandese ucciso per il suo film sull´Islam Submission. Ma nel montaggio messo a punto da Wilders trova spazio anche la figlia di una kamikaze che si dice pronte a emulare la madre e dice che gli ebrei «sono delle scimmie e dei maiali». Quindi delle donne musulmane mostrano cartelli con scritto «preparatevi al vero Olocausto» e «Dio benedica Hitler». Dopo la comparsa di una scritta che recita «Quale sarà il futuro dell´Olanda?» si vedono bambini con la faccia insanguinata e donne sottoposte alla mutilazione dei genitali. Poi ancora il Corano e, mentre le immagini si dissolvono per l´ultima volta, il rumore di una pagina strappata. Una voce spiega che si tratta dell´elenco telefonico: «Non spetta a me ma ai musulmani strappare i versi maligni». Dunque da ieri sera l´Olanda, Paese che conta una vasta comunità musulmana, è entrata nell´incubo che da mesi cerca di evitare. Il governo, infatti, da tempo si è dissociato dai contenuti di Fitna, ha chiesto più volte a Wilders (già messo sotto scorta) di cestinarlo senza però arrivare alla censura preventiva (l´ala sinistra della coalizione ha difeso la libertà d´espressione) e ha già alzato lo stato d´allerta contro il terrorismo. Anche perché nelle ultime settimane, prima ancora dell´uscita del film, numerosi paesi musulmani, tra cui Pakistan e Iran, hanno protestato con l´Aja e in tanti altri ci sono state manifestazioni anti-Fitna. Sulla scorta di questa tensione il premier olandese Jan Peter Balkenende ha ottenuto la soliderietà preventiva dei partner europei di fronte ai possibili guai. Ma i timori maggiori sono per il nutrito contingente olandese in Afghanistan, già minacciato da Al Queda in caso di pubblicazione del film. Dal canto suo Wilders - leader del Parito della libertà in crescita nei sondaggi - ieri non ha rilasciato dichiarazioni, lasciando che fosse il suo corto a parlare e dimostrando ancora una volta di essere abilissimo nel catalizzare l´attenzione.
Sempre da REPUBBLICA , un articolo sulla scorta negata ad Ayaan Hirsi Ali:
BRUXELLES - Il Parlamento europeo abbandona al suo destino Hirsi Ali, l´ex deputata olandese di origini somale nel mirino degli integralisti islamici per avere scritto la sceneggiatura di Submission, il film denuncia sullo stato delle donne musulmane che è costato la vita al suo regista, Theo Van Gogh, ucciso nel 2004. Dopo avere lasciato l´Olanda per trasferirsi negli Stati Uniti, Ali si è vista togliere la scorta dal governo dell´Aja. Una scelta presa per ragioni essenzialmente burocratiche che però ha messo a rischio la sua incolumità. Da qui la proposta partita dalla Francia e appoggiata da molte forze politiche di tutto il continente di dotarla di una scorta pagata dall´Unione europea. Idea che era stata discussa a febbraio quando Ali è stata accolta con grande pubblicità dall´Europarlamento. Peccato che dopo un momento di trasporto l´entusiasmo si sia affievolito e il documento con il quale si doveva attivare l´iniziativa sia stato cestinato per inerzia. Per rendere effettiva la proposta, infatti, era necessario il consenso della metà dei 785 deputati europei, ma quando si è giunti all´ultimo giorno utile per sottoscriverla, ieri, le firme in lista erano appena 144. Troppo poche per pagare il conto dei bodygard di Hirsi Ali
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