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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Michael Bar-Zohar Shimon Peres – La biografia 25/03/2008

Shimon Peres – La biografia                              Michael Bar-Zohar

 

Traduzione di Daniela Bachi, Maurizio Piperno Beer

 

Utet                                                               22,50

 

 

“Questo è Shimon. Possono abbatterlo quante volte vogliono, ma lui si rialzerà e continuerà a provarci. Forse la prossima volta ce la farà”. Un parente commenta così, con grande lungimiranza, il carattere e la tempra di Shimon Peres osservandolo durante una giornata di giochi insieme ad alcuni compagni.

 

Michael Bar-Zohar, storico israeliano, romanziere e biografo di David Ben Gurion (ha partecipato alla vita politica a fianco di Shimon Peres distanziandosene successivamente per divergenze di natura strategica), dedica al grande statista nonché attuale presidente della Repubblica una straordinaria biografia, documentata e avvincente che partendo dalla sua infanzia a Vishneva ci restituisce l’immagine di una personalità determinata, caparbia, un uomo che non rinuncia a sperare e continua a lottare per gli ideali in cui crede.

 

L’infanzia a Vishneva, “un villaggio dimenticato al confine tra la Polonia e la Bielorussia ”, trascorre per Shimon sotto una specie di campana ebraica protetto dal mondo esterno e guidato nella sua formazione religiosa dal nonno materno, Zvi Meltzer, che “ogni giorno gli insegnava qualche riga del Talmud”.

 

Se il padre Getzel Persky, “un uomo bello e elegante con una vena avventurosa e pieno di gioia di vivere” non lascia una particolare impronta nella personalità di Shimon, la madre Sarah “una donna piccola con i capelli neri” gli trasmette la passione per i libri instillandogli un amore per la lettura “che non lo avrebbe mai abbandonato”.

 

All’età di dodici anni Shimon arriva in Terra d’Israele dove tutto si rivela stupefacente e gli infonde un senso di libertà; nonostante la sua timidezza si inserisce ben presto in un gruppo giovanile ma sarà  la scelta di vivere e studiare a Ben Shemen, un villaggio il cui nome si ispira a un verso di Isaia, a trasformarlo in un vero israeliano. Due anni e mezzo dopo il futuro presidente della repubblica sarà un vero kibbutznik, attivo nella gioventù lavoratrice, in grado di lavorare la terra e nel contempo radicato nel movimento laburista.

 

Avvalendosi di diari, lettere e documenti personali Michael Bar-Zohar ci narra con grande maestria l’ascesa politica di Shimon che sceglierà il suo cognome ebraico osservando, durante un viaggio nel deserto del Negev, un avvoltoio barbuto, più pericoloso dell’aquila chiamato appunto peres.

 

Fin dalla gioventù a fianco di Ben Gurion per il quale proverà sempre una profonda ammirazione e devozione Shimon Peres intellettuale e filosofo, amico e confidente di leader mondiali come il ministro della Difesa Maurice Bourgès-Manoury o il cancelliere tedesco Adenauer, ricoprirà ruoli importanti nei governi di Golda Meir e di Rabin.

 

Appoggiato nelle scelte strategiche e politiche da Ben Gurion e Moshe Dayan dovrà combattere sempre contro l’ostracismo di Golda Meir che lo detestava e confrontarsi con la figura di Rabin che non cesserà mai di contrastarlo.

 

Pronto a sfidare ogni ostacolo Peres ha avuto un ruolo determinante in molte vittorie di Israele: ha progettato la campagna di Suez, ha guidato l’operazione di Entebbe e ha garantito al suo paese la disponibilità del nucleare.

 

Amato e detestato nel contempo, Peres ha suscitato nel corso della sua lunga carriera grande ammirazione e innumerevoli critiche; pur perdendo molte competizioni elettorali è rimasto saldo nella volontà di conseguire il suo obiettivo prioritario: la pace con i palestinesi.

 

Si legge nella Mishnà che “su tre cose si regge il mondo: sul diritto, la verità e la pace”.

 

Dall’equilibrio di questi elementi scaturisce il senso profondo dell’impegno che Shimon Peres ha dedicato e continua a dedicare al suo paese, oltre che il suo grande valore di uomo e di statista.

 

 

Giorgia Greco

 


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