Da Gerusalemme a Roma Ehud Gol
Mondadori Euro 17,50
Ehud Gol è stato ambasciatore d’Israele in Italia dall’ottobre del 2001 all’agosto del 2006: un incarico al quale è arrivato dopo una carriera diplomatica iniziata nel 1972 come viceconsole a New York e proseguita con diversi incarichi negli Stati Uniti.
Nel 1988 Gol è console generale a Rio de Janeiro, nel 1995 è nominato ambasciatore in Spagna mentre nel 1999 assume l’incarico diplomatico più importante per le questioni europee: diventa infatti Direttore generale per l’Europa occidentale.
E proprio grazie a questo suo incarico si definisce, in un articolo apparso su
La Repubblica del 23 ottobre 2001, “nuovo arrivato sì, ma non un profano della politica italiana e delle relazioni comunitarie”.
Nel corso degli anni trascorsi in qualità di ambasciatore in Italia Ehud Gol ha pubblicato sulla stampa italiana quasi cento articoli riguardanti la situazione politica in Israele, gli eventi che hanno caratterizzato il conflitto mediorientale, nonché le relazioni fra Israele e Italia.
“Da Gerusalemme a Roma” è la summa di questi articoli, frutto della sua intensa attività giornalistica oltre che “testimonianza del lavoro di un grande diplomatico, che ha rappresentato il suo paese con passione e autorevolezza”.
Le sue analisi restituendoci in una visione globale tutti i problemi che assillano una fra le zone più calde del mondo, ci raccontano attraverso le parole di un diretto protagonista la lotta quotidiana del popolo d’Israele per la sopravvivenza e il continuo anelito dell’unica democrazia in Medio Oriente a pervenire ad una pace equa e duratura.
L’arrivo di Ehud Gol in Italia ha coinciso con uno dei periodi più tragici della storia d’Israele che ha visto questo paese impegnato, insieme alle democrazie occidentali, a fronteggiare la minaccia del terrorismo e del fondamentalismo islamico.
La tragedia degli attentati kamikaze, l’inaffidabilità di Arafat, l’intifada palestinese, il fallimento degli accordi di Oslo, il dolore personale per la morte dell’amico David Diego Ladowski assassinato nell’agosto 2002 all’Università ebraica di Gerusalemme “da un atroce attentato terroristico”, la lettera a Oriana Fallaci per ringraziarla, all’indomani della manifestazione dell’Israel Day, per le sue parole che “hanno svegliato le coscienze degli italiani”, la gratitudine nei confronti dell’Italia durante il periodo di presidenza dell’Unione europea per “una linea di politica estera equidistante e proporzionata”, il monito a non abbassare la guardia dinanzi alle dimostrazioni d’odio contro lo stato ebraico perché “la nostra deve essere una missione senza fine contro l’antisemitismo, il razzismo, l’odio e l’intolleranza”, l’invito rivolto all’Occidente ad agire dopo la vittoria elettorale di Hamas, lo straordinario numero di scienziati e ingegneri presenti nel paese e la sua capacità di destinare risorse importanti alla ricerca, un’economia stabile e resistente, la cui solidità è assicurata dal forte supporto degli investimenti capitali: questi i temi salienti di una cronaca accurata che, sviluppatasi nell’arco di cinque anni, ci restituisce i frutti del lavoro di un uomo che con il suo impegno di ambasciatore ha saputo testimoniare non solo la lotta del suo popolo a vivere in pace e sicurezza con i vicini arabi ma anche il suo amore per l’Italia e gli italiani.
Giorgia Greco