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Con stima a Magdi Allam 24/03/2008

Ho inviato a Magdi Allam, attraverso il suo sito, quanto segue.

 Posto qui la mia missiva per sapere cosa ne pensate.

 

Carissimo Magdi (posso chiamarla così?)

 

 

Oggi, domenica 23, ascolto le notizie del TG2, lo faccio sempre tenendo a portata di mano degli antistaminici e degli antiemetici, non si sa mai.

 

 

Il titolo della notizia è simile al titolo di questo intervento.

 

 

Si accosta la Pasqua cattolica alla Sua conversione ed alla preghiera per la conversione degli Ebrei.

 

 

Ho l’impressione che Lei avrebbe preferito qualcosa di più privato, ma è certo è che quando si porta la croce (sigh!) di una notorietà che significa vita blindata anche se sotto i riflettori, ogni suo gesto diventa res publica, figuriamoci poi la conversione.

 

 

Lei sa, come ognuno di noi, che questo vuol dire una nuova condanna a morte da parte di coloro che sputano sul Corano usandolo per giustificare i loro crimini., spero che prenda la cosa con filosofia, dopotutto ci possono uccidere una volta soltanto e certamente non gli renderemo facile il compito.

 

 

Ascoltando la notizia ho realizzato alcune cose.

 

 

La prima è che la stima che nutro per Lei è aumentata a dismisura e che non intendo commentare la sua conversione perché la fede personale non può essere oggetto di discussione; la seconda è che il ripristino della preghiera per la conversione degli ebrei mi rimbalza alquanto.

 

 

Il proselitismo fa parte del cristianesimo, quindi che il Papa mi voglia convertire è normale, che non me ne possa importare di meno lo è altrettanto, mio marito è cattolico eppure viviamo benissimo insieme, a parte qualche divertente problema a tavola…

 

 

Poi ripenso alla mia libertà, a cosa significa pregare il proprio D-o od usare la propria influenza sulle persone e nei media per convertire qualcuno.

 

 

Vuol dire trattarmi come una minorata mentale, la cui libertà di scelta non esiste ma solo per il suo bene.

 

 

Vuol dire tentare di distruggere la mia cultura, cos’è la conversione di un popolo se non l’eliminazione delle sue radici religiose che, nel nostro caso, coincidono con la nostra storia?

 

 

Il proselitismo è una cosa aliena all’ebraismo ma cosa direbbero i media se gli ebrei pregassero per la conversione dei cristiani?

 

 

Mi vengono in mente gli ebrei che  non si volevano convertire e quindi uccisi per il loro “bene”.

 

 

Mi viene in mente la Cina che elimina culturalmente un popolo.

 

 

Vedo i Giulietto Chiesa, i D’Alema e tutti gli altri (autocensura) che vorrebbero far “tornare” qualche milione di arabi in Israele (e quando mai se ne sono andati?) condannando Heretz Israel all’oblio.

 

 

Vedo Ahmadinejad che promuove convegni culturali (!?) con ebrei ultraortodossi antisionisti per pianificare la distruzione di Israele.

 

 

Sono esagerata?

Non credo.

 

 

Il terrorismo, gli idioti violenti, persino una banda di naziskin sotto casa non mi preoccupa quanto una voce pacata e “ragionevole” che invita gli ebrei a… sparire dalla faccia della terra, perché questo è il significato di “conversione di un popolo”.

 

 

Carissimo Magdi, (avrò mai tempo e modo di incontrarla?) Lei è stato, involontario, testimonial di tutto questo.

 

 

Che il TG2 brilli per antisemitismo è ovvio da tempo, ma l’accostamento tra la sua conversione e quella preghiera è una cosa voluta dal successore di Pietro non una notizia inventata.

 

 

Mi piacerebbe sapere cosa ne pensa, magari ora sta scrivendo un articolo proprio sulla giornata odierna oppure sta ancora, giustamente, festeggiando.

 

 

Con immutata stima,

 

 

Rachele Levi


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