Una corrispondenza sul CORRIERE della SERA di oggi, 23/03/2008, a pag.24, di Davide Frattini, dal titolo " Dal fiasco al record di clic,Yael salvata da uno spot".
Nuovi fenomeni La cantante Naim stava per mollare. Ora il suo cd è un tormentone
Dal fiasco al record di clic Yael, salvata da uno spot
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La pubblicità di un laptop lancia l'israeliana nell'olimpo delle star: il video di «New Soul» visto da 4 milioni di persone DAL NOSTRO CORRISPONDENTE GERUSALEMME — Se serviva qualche strumento in più, un trombone o un violoncello, i musicisti venivano invitati a casa di Yael Naim. Il salotto del suo appartamento a Parigi è stato per oltre due anni lo studio di registrazione. La cantante israeliana e il percussionista caraibico David Donatien hanno composto e eseguito le canzoni tra il divano e la cucina, tra un caffé e una sigaretta. I rumori sono rimasti in sottofondo: i passi di un vicino, uccelli che cantano, porte che cigolano. «Quando abbiamo provato a eliminarli — spiega lei a Usa Today — i brani perdevano tutta la vita che c'era dentro». Yael si è chiusa in casa. Era pronta a mollare, a lasciar perdere. Il suo primo disco In a man's womb, anche se pubblicato nel 2001 da un'etichetta come la Emi, è stato un insuccesso. Si è chiusa in casa e si è lasciata convincere da Donatien a cantare in ebraico: sette su tredici canzoni, le altre in inglese (con accento francese). Si è chiusa in casa e adesso è un po' dappertutto. La Apple ha scelto la sua New Soul come colonna sonora per pubblicizzare un nuovo modello di computer portatile. Da lì il brano è schizzato, è tra i più venduti su iTunes — il negozio musicale online, sempre della società californiana — e per la prima volta un cantante israeliano è entrato nella classifica di Billboard, al decimo posto della Pop 100. I 30 secondi dello spot sono stati visti un milione di volte su YouTube ein oltre 4 milioni hanno guardato il video della canzone, dove dall'appartamento di Yael si finisce a una festa in zattera sul fiume. «Che New Soul sia stata scelta per pubblicizzare un laptop mi sembra quasi naturale — commenta lei —. Io e David creiamo la musica con il computer ». Quello usato per l'album — battezzato Yael Naim — in realtà non è Apple. Il successo digitale l'ha portata in giro per il mondo e da pochi giorni ha finito il tour americano, con un concerto alla celebre Bowery Ballroom di New York. In un'ora di show ha presentato due volte il brano dello spot, cantato in coro dal pubblico. La società fondata da Steve Jobs aveva già scelto una cantante indie come Feist per pubblicizzare un suo prodotto, lasciando i Rolling Stones alla rivale Microsoft. La Apple — rivela la rivista specializzata Ad Age — paga meno dei prezzi di mercato per i diritti musicali: a Feist sarebbero andati 80 mila dollari contro i 300 mila previsti. Un accordo che gli artisti poco conosciuti accettano in cambio di un posto sicuro in classifica. «Apple sta seguendo la strada della Levi's — scrive il mensile Wired — che tra gli anni Ottanta e Novanta ha lanciato molti successi. Offrire la colonna sonora per uno post dei jeans garantiva di arrivare al numero uno». Yael Naim, nata nel 1978, vive a Parigi da otto anni e torna in Israele per vedere i genitori e i fratelli minori. La famiglia è di origine tunisina, la cantante è nata in Francia ed è arrivata bambina a Ramat HaSharon, tranquilla città suburbana nei dintorni di Tel Aviv. Sono stati i dischi dei Beatles posseduti dal padre a staccarla dalla musica classica, ha cominciato a studiare il piano a 9 anni. «Poi ho scoperto Aretha Franklin e Joni Mitchell, da ragazzina — racconta —. Più tardi è arrivato tutto il resto: jazz, Bjork, rock». Ha speso i due anni di servizio militare obbligatorio come solista in una banda dell'aviazione israeliana. Un altro punto in comune con Keren Ann — cantante israeliana, anche lei vive soprattutto a Parigi — che si è innamorata di un pilota di caccia. «Sono felice di essere cresciuta in un Paese pieno di sole », dice lei e ammette di aver deciso di cantare in ebraico solo per l'ostinazione del socio Donatien. «Mi ha dato un'identità musicale, è la lingua con cui sono cresciuta, quella in cui ho studiato». L'etichetta francese che ha prodotto l'album ha accettato l'idea chiedendole di inserire delle canzoni in inglese «così la gente può capire almeno qualche parola ». Davide Frattini GUARDA IL VIDEO di Yael Naim su www.corriere.it
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