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Comunismo antisemita 22/03/2008

Tutto il mondo comunista e paracomunista soffre di un male antico: quello dei convertiti, dei falsi convertiti e dei voltagabbana.

E' un malcostume tipicamente italiano, ma che forse si pratica anche altrove. Durante la seconda guerra mondiale molti fascistoni hanno cominciato ad avere seri dubbi sulle loro idee, soprattutto in proporzione all'avanzata degli anglo-americani. Eccoli allora trasmigrare verso il centro e ancora più in là, verso la sinistra per diventare, secondo l'icastica immagine di Guareschi, dei trinariciuti.

Una cosa però è rimasta viva nelle loro menti e trasmessa ai loro posteri: l'antisemitismo. Del resto non avevano problemi; antisemita era anche Stalin e prima che il mondo cattolico, almeno teoricamente, ripudiasse l'antisemitismo c'è voluto il Concilio Vaticano II.

Ritengo sia del tutto inutile ragionare con quella gente, perché sono dei complessati, gente che ha una percezione distorta della realtà, perché abituata a pensare con slogan e non con veri ragionamenti. Sono soggetti a una rigida disciplina di partito, che anche non è più tanto manifesta, rimane lo stesso.

Perciò bisogna chiamarli con il loro vero nome: nazionalcomunisti, che abbreviato fa sempre nazisti (come l'abbrevaizione dei nazionalsocialisti).

Saluti

Dario Bazec


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