Lo sport al servizio della faziosità e del pregiudizio antisraeliano
Testata:sportsottoassedio.it Autore: la redazione Titolo: «Diario di viaggio 2008»
Non c'è nulla di male nella collaborazione sportiva con i palestinesi a Gaza e in Cisgiordania. il sito della campagna "Sport sotto l’assedio", però, non si limita certo alla cooperazione e allo sport. I suoi giudizi sul conflitto israelo palestinese sono del tutto politici, e improntati a un tipico squlibrio antisraeliano.
Leggiamo per esempio nel "Diario di viaggio 2008"
Le recenti operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza hanno fatto pagare alla popolazione civile un prezzo troppo alto. La politica di chiusura del territorio,l’embargo economico e la distruzione sistematica delle infrastrutture, sono comportamenti condannati da tutte le convenzioni ed accordi internazionali.
Quello che purtroppo si verifica in questa situazione e' che nessuno di fronte a tanta violenza e' capace di reagire, lasciando agire e parlare solo le armi da entrambe le parti
Nessun cenno al terrorismo palestinese. Interessante leggere dei previsti " incontri ed approfondimenti sul conflitto israelo-palestinese. Avverranno
con la campagna Stop the Wall (la campagna per abbattere la barriera difensiva, favorrendo per conseguenza il terrorismo contro i civili israeliani, ndr) e con gli studenti delle Università Al Aqsa a Khan Younis (a Gaza, dominata dai fondamentalisti, ndr) e Al Quds ad Abu Dis.
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