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Informazione Corretta Rassegna Stampa
20.03.2008 Walter contro Walter
un articolo di Piera Prister

Testata: Informazione Corretta
Data: 20 marzo 2008
Pagina: 1
Autore: Piera Prister
Titolo: «Walter contro Walter»

Ettore Scola, il grande regista del cinema italiano, sta seguendo con la cinepresa la campagna elettorale di Walter Veltroni e lo accompagna nel giro d’Italia in pullman che, iniziato il 17 febbraio, per  45 giorni difilato, vedra’ l’ex sindaco di Roma in 110 province italiane, ne ricavera’ uno scoop propagandistico  per la sua campagna elettorale alla vigilia delle elezioni. E cosi’ Ettore Scola ricalca le orme del cortigiano e dell’intellettuale alla corte del  principe Walter Veltroni, il leader del neonato Pd, l’ultima sponda di quelle continue metamorfosi e cangiamenti politici, che altro non sarebbe che un tentativo mal riuscito di cancellare, in un lavaggio catartico, tutte le scorie comuniste, perche’ Veltroni e D’Alema sono due facce della stessa medaglia, le due effigi sono cosi’ simili che si confondono nella loro interscambiabilita’: come D’Alema non brilla di valori democratici cosi’di riflesso anche Veltroni.

 Nell’ex sindaco di Roma coesistono due anime: quella democratica e quella antidemocratica dell’ideologia comunista gia’ sconfitta dalla Storia. Per un uomo che faccia professione di fede democratica si richiederebbe una maggiore passione nel definire il suo programma che risulta lacunoso specialmente in politica estera. Non si puo’ sottovalutare il fatto che siamo in guerra contro il terrorismo, semmai se lo fosse dimenticato e che i nostri soldati italiani sono in prima linea, esposti ad ogni pericolo, e che gia’ hanno dato un contributo di sangue per esportare la democrazia in quei brutali regimi. Eppoi ancora non si e’ espresso a proposito di Hamas ed Hezbollah e tacendo, e’ implicito che vada d’accordo con la linea politica dell’ ex ministro degli Esteri D’Alema che figuriamoci, e’ stato recentemente elogiato da Hamas e da Ahmadinejad, e questo ci basta per gridare che il governo uscente e’ stato una iattura per l’Italia. Ad avere poi nel novero degli amici quel necrofilo, quel barattiere di membra umane di Nasrallah, il capo di Hezbollah, c’e’ solo da vergognarsi!

 E poi che cosa ci si puo’ aspettare da un governo, epitome della contraddizione che, dal dopoguerra ad oggi ha sempre celebrato la Resistenza  contro “ la rabbia tedesca” e che poi, senza alcuna vergogna ha tentato di rimettere in liberta’ Erich Priebke, per fare forse un favore a tutti i nostalgici che ci sono in Italia? Questo non sarebbe accaduto se al Ministero della Difesa ci fosse stato Antonio Martino di Forza Italia invece di Arturo Parisi. Ma il nostro Walter evade il problema, non si sbilancia e procede con estrema cautela, non vuole deludere nessuno, accomodante com’e’ con chi e’ all’estrema destra e con chi e’ all’estrema sinistra: il governo che ci promette e’ come quello passato di Prodi e di D’Alema, e’ la solita zuppa con una mezza vocazione atlantista.

L’avevamo detto che Walter e’ un campione di autopromozione - si e’ piu’ preso cura della propria immagine che del Comune di Roma- e che conosce bene il mondo dei media. D’altronde anche suo padre Vittorio era un dirigente della radio, trasmise per una settimana alla radio -che non certo era Radio Londra-  una colossale e celebrativa radiocronaca della visita del Furher a Roma nel maggio 1938 con il sottofondo musicale dell’ inno tedesco e delle note di ”Giovinezza giovinezza”, nello stesso anno della promulgazione delle leggi razziali e dopo che era gia’ iniziata una campagna perversa  contro i dissidenti e bigotta contro gli omosessuali che sarebbero finiti poi anche loro nel peggiore dei modi, vittime sacrificali del FANATISMO e del BIGOTTISMO, se il protagonista della vicenda del film, “Una giornata particolare”, interpretato da Marcello Mastroianni, si autodichiara omosessuale ed antifascista e per questo licenziato dalla radio. Ma in verita’ e’ nella superba interpretazione di Mastroianni  che il personaggio ci tocca le corde del cuore quando riporta quelle offese subite, fisiche e verbali ! E cosi’ anche il personaggio femminile interpretato da Sofia Loren, madre di 6 figli, ignorante ed abbrutita trovano nel film la loro sublimazione da vittime a protagonisti.

 Ma il nostro Veltroni in una perfetta continuita’ della tradizione italiana e sua familiare, dal fascismo al comunismo e alla democrazia, nemmeno parla di  sanzioni economiche contro l’Iran  dove i due personaggi di Scola, sarebbero stati sicuramente  ammazzati - e non ha neanche un moto di indignazione per tutto quello che sta avvenendo in Iran nemmeno contro tutte quelle forche ed orrori vari.

Per concludere Walter non e’ convincente, perche’ non  e’ quella in difesa della democrazia, la sua battaglia preferita, ma piuttosto quella che fa un uso demagogico della parola stessa, per attrarre consensi e voti. Come se bastasse l’uso di quella parola a darci le garanzie di democraticita’ e non piuttosto le azioni e la passione che la esprimono in tutta la sua adesione e forza!

Ci e’ stato obiettato che Veltroni  ha accompagnato le scolaresche ad Auschwitz - che e’ senz’altro un’iniziativa benemerita ed encomiabile- gliene siamo grati, ma da chi e’ andato li’ ci aspetteremmo un impegno piu’ profondo a che l’antisemitismo non faccia altre vittime. Siamo stufi delle lacrime e della compassione, vogliamo delle garanzie! E’ ormai cliche’ piangere le vittime di ieri, si dovrebbe evitare che lo stesso antisemitismo faccia altre vittime oggi o domani, questo dovrebbe essere l’impegno di un buon governo!

Ma non abbiamo sentito  Veltroni condannare quanti, fra gli “intellettuali” e gli uomini di governo, nutrono pregiudizi contro Israele, constatato cheessi sono arrivati persino alla Farnesina!

Inoltre e’ Walter contro Walter, quando  dice di voler cambiare le cose, se finora al governo c’e’stata una coalizione di partiti di centro sinistra, che e’ poi la sua coalizione. E’ la solita furbizia di chi non ha nulla di nuovo da offrire se non contrabbandare come sue, le istanze innovative dell’opposizione che davvero possiede  la cultura della democrazia, dell’impresa e del progresso. Criticare il governo dimissionario e’ compito semmai dell’opposizione di Berlusconi, non suo! Com’ e’ anche il nostro compito!

Abbiamo visto dall’altra sponda dell’Atlantico il nostro “dilecto almo paese”, la nostra Italia, ferita, denigrata e vilipesa tra montagne di rifiuti, un’umiliazione per tutti gli Italiani e una totale mancanza di rispetto per i Napoletani, quei coraggiosi delle “Quattro Giornate”, per quelli che per la loro napolitanita’, cultura e gloriosa storia passata, da Gianbattista Vico a Gabriele & Dante Rossetti, da Vincenzo Cuoco a Luisa di Sanfelice, certamente non la meritano!

Piera Prister Bracaglia Morante


http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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