Lodi dell'Autorità palestinese all'attentatore di Merkaz Harav Sergio Romano continua a dimenticare il ruolo della propaganda nel creare l'odio
Testata: Corriere della Sera Data: 19 marzo 2008 Pagina: 37 Autore: Sergio Romano Titolo: «SCUOLA RABBINICA L'attentato»
Sergio Romano sul CORRIERE della SERA del 19 marzo 2008 risponde a un lettore che scrive mi ha colpito il fatto che lei non abbia risposto alla precisa domanda che esprimeva una forte preoccupazione circa l'atteggiamento assunto dalla fazione di Abu Mazen, che ha elogiato l'autore dell'uccisione di 8 giovani studenti della scuola rabbinica Romano replica non ho eluso il quesito. Ho spiegato l'anomalia ricordando che nessun leader arabo potrebbe, anche se lo desiderasse, dare la sensazione di essere insensibile ai sentimenti e alle percezioni della sua pubblica opinione. Continuando a eludere il fatto che "sentimenti" e "percezioni" della pubblica opinione in paesi retti da dittature sono manipolati, se non determinati, dalla propaganda di regime.
Ecco il testo completo della lettera e della risposta:
Caro Romano, mi ha colpito il fatto che lei non abbia risposto alla precisa domanda che esprimeva una forte preoccupazione circa l'atteggiamento assunto dalla fazione di Abu Mazen, che ha elogiato l'autore dell'uccisione di 8 giovani studenti della scuola rabbinica. Non era legittimo attendersi che si esprimesse su questo episodio e sulla pubblica esultanza della popolazione palestinese nelle strade di Gaza per questo crimine? Da «equidistante» osserverà che anche i raid israeliani causano vittime: è vero purtroppo, ma innanzitutto questi raid, contrariamente ai kamikaze, non hanno i civili come obiettivo e, cosa significativa non causano, l'esultanza di una società civile come quella israeliana. Sono curioso di verificare se pubblicherà questa «scomoda» lettera scritta da un esponente di una minoranza fortemente preoccupata per la grave parzialità con la quale la maggioranza dei media affronta il problema derivante dalla serissima minaccia esercitata da centinaia di milioni di musulmani governati ancora da regimi tirannici e antidemocratici, nei confronti di pochi milioni di ebrei. Questi ultimi, costituitisi dopo immani tragedie, in uno Stato democratico e legittimato dall'Onu, sono bersaglio, fin dal primo giorno della sua costituzione, di continui attacchi da parte dei Paesi arabi confinanti che, se avessero prevalso, avrebbero causato non la sconfitta militare di Israele ma il suo totale annientamento. Consideri tutto ciò con la massima serenità e imparzialità possibile. Franco Cohen novafodera@libero.it I pareri diversi e contrari non sono scomodi e appartengono allo stile di questa rubrica. Ma se rileggerà la mia risposta lei constaterà che non ho eluso il quesito. Ho spiegato l'anomalia ricordando che nessun leader arabo potrebbe, anche se lo desiderasse, dare la sensazione di essere insensibile ai sentimenti e alle percezioni della sua pubblica opinione.
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