Desidero esprimere il mio sostegno morale a Fiamma Nirestein perchè sappia che il popolo del Manifesto è una minoranza,certamente virulenta,ma fortunatamente non rappresenta la parte migliore del popolo italiano.
Mi vergogno tuttavia che certi giornali italiani possano esistere e spillare denaro agli italiani con leggi "ad giornalem"che li disapprovano.
Cara Nirestein ,resista al dileggio di esseri che le sono inferiori per umanità e cultura: e mi creda qui non si tratta di razzismo verso i rossi progressisti, si tratta di verità sacrosanta.
lettera firmata
La vignetta di Vauro avrebbe fatto molto ridere Hitler, che ne sarebbe stato felice. Una ebrea insultata e disegnata come fosse il mostro Frankestein in persona, con la stessa stella di Davide appiccicata sul petto, quella che lui fece mettere agli ebrei. Questa sarebbe la sinistra ? Non si rendono conto a quale livello di aberrazione siano arrivati ? Sono circa dieci anni che il Manifesto ha cambiato nome in gergo tra noi ebrei, e dal 1999 lo chiamiamo "il Nazifesto", ma lo chiamiamo cosi' per la giustificazione data da questo "giornale" all'assassinio di ebrei inermi in Israele, non per la aperta, volgare, apologia di nazismo ed emulazione della stessa demonizzazione degli ebrei, messa in atto da Hitler. E' ovvio che per il Manifesto gli ebrei che vivono in Israele devono ricevere lo stesso trattamento che riservo' loro Hitler, quindi se bombardati quotidianamente dovrebbero farsi ammazzare in silenzio e non reagire mai, perche' quella terra dovrebbe, a detta loro, essere tutta dei cosidetti "autoctoni" arabi. Che nel 1880 la Palestina fosse un deserto quasi completamente disabitato e che dopo le
immigrazioni degli ebrei che portarono tanto lavoro alla regione, immigrarono centinaia di migliaia di arabi (che oggi mentono dicendo che loro non sono affatto immigrati, e dicono di essere sempre vissuti in Palestina ... trasfigurando la storia e i fatti, mentre un virtuale naso di Pinocchio cresce sempre loro sul viso, ma gli unici a saperlo sono coloro che conoscono la vera storia della regione), questo non interessa, devono per forza trasfigurare i fatti e la storia per farla quadrare nella propria visione aberrante di una realta' che in fin dei conti non vivono di prima persona, perche' se ne stanno a Roma o Milano in qualche comodo ufficio di un paese democratico e occidentale. Nel 1999 io chiamavo ancora il Manifesto con il suo nome. Ma dal 2000, cioe' da quando gli arabi hanno chiarame nte dimostrato di non essere affatto interessati a vivere in pace con Israele, ma di voler sopratutto assassinare gli ebrei che ci vivono, al fine di distruggere completamente Israele e mettere al suo posto un altro paese islamico simile all' Iran o alla Siria, questo giornale lo chiamiamo in gergo, tra noi ebrei, "il Nazifesto". Ma il livello di antisemitismo allo stato puro raggiunto dalla vignetta di Vauro supera ogni battuta di gergo e definisce in modo chiaro e netto l'identita' di questo giornale. Non si tratta di un giornale che si schiera dalla parte dei poveri e dei deboli, tutt'altro, e' un giornale che porta avanti lo stesso progetto di demonizzazione dell' ebreo messa in atto dal nazismo e riproposto oggi, sia dalla propaganda palestinese, che dal mondo islamico fondamentalista e terrorista. Gli ebrei vivono oggi in Israele, vivono secondo leggi che vengono decise da ebrei, votano per rappresentanti ebrei, vivono secondo il diritto di au todeterminazione dei popoli, hanno una cultura propria, scrivono libri in ebraico, parlano in ebraico, fanno sport in ebraico. Il Nazifesto vorrebbe o assassinare tutti gli ebrei d' israele con un paio di bombe atomiche iraniane, oppure riportarli in Germania a vivere come minoranza perseguitata e demonizzata, a dover votare per i rappresentanti di altri popoli. Il livello di aberrazione raggiunto dalla sinistra ha qualcosa di malato : e' la stessa malattia che colpi' i tedeschi negli anni trenta. La storia si ripete, cambia di colore ma non di sostanza.
lettera firmata
Gentile direttore,
ho trovato indecorosa la vignetta di Vauro pubblicata il 13 scorso. Non è il fascio che mi indigna, sebbene il fascismo non abbia nulla a che fare con la Nirenstein. E' la stella gialla invece, perché additare un avversario al pubblico ludibrio in quanto ebreo è notoriamente il primo passo del più bieco razzismo. Niente paura, comunque. Siete in buona compagnia. Quel passo prima di voi lo hanno fatto Mussolini, Hitler, Stalin, Saddam Hussein, Bin Laden...
Mario Pacifici