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Informazione Corretta Rassegna Stampa
14.03.2008 Come fermare il pericolo Iraniano ?
ecco quello che potrebbero fare gli italiani

Testata: Informazione Corretta
Data: 14 marzo 2008
Pagina: 1
Autore: Emanuela Prister Toth
Titolo: «Come fermare il pericolo Iraniano»
Una domanda che sento spesso a bibattiti sulla minaccia iraniana, da
parte di cittadini comuni come me, e' come si possa por fine, prima che
l' Iran si armi di una o piu' bombe atomiche, alla minaccia
rappresentata dall'Iran, una minaccia che molti giustamente capiscono
non riguarda solo Israele e Stati Uniti, ma l' intera Europa, e
qualsiasi paese che sia relativamente vicino ad Israele e per cui
potenzialmente colpito da fallout radiottivo, ma anche tutti quei paesi
che dipendono per l' energia dal petrolio - che, con una crisi atomica
raggiungerebbe prezzi stellari che metterebbero ogni governo e
popolazione in ginocchio.

Il rapporto del National Intelligence Estimate del Novembre 2007 e'
stato sfatato come un rapporto irrilevante. Di fatti, gli esperti in
merito hanno ampliamente rilevato e spiegato che per costruire una bomba
atomica ci vogliano tre fasi, e che l' Iran ha soltato allentato i suoi
sforzi riguardo ad una sola delle tre fasi e tra l' altro quella piu'
facile e rapida da raggiungere. La prima, indispensabile per ottenere
armi nucleari e la piu difficile e' come riuscire ad arricchire l'
uranio. L' Iran ha addirittura incrementato i propri sforzi per
raggiungere questo obiettivo. La seconda fase, e la piu' facile,
richiederebbe che l' uranio arricchito venga fatto diventare di grado
militare, il che, sempre secondo gli esperti, pare che una volta
conquistata la tecnologia per arricchire l' uranio, sia un passo facile.
Infine, bisognerebbe acquistare un missible ballistico a lunga gittata -
che l' Iran ha gia' mostrato di avere e gia' testato, e pare anzi, che
l' Iran abbia gia' decorato con il nome del destinatario, cioe' Israele
- e farci entrare dentro l' uranio arricchito di grado militare: un
gioco da ragazzi intenti alla guerra di distruzione totale. Ron Dermer
Il Ministro per gli Affari Economici Israeliano a Washington D.C. e
co-autore insieme a Nathan Sharansky di "The Case for Democracy" ha
detto a Dallas che l' Iran potrebbe avere un arma nucleare entro il
2009, o al piu' tardi entro il 2015 cioe' per i meno attenti, da uno a
sette anni. Un rischio che non possiamo correre se ci teniamo alla cara
pelle e al nostro "lifestyle".

Certo, arrivati a questo punto, nessuno stato responsabile puo'
permettersi di minimizzare la minaccia iraniana e contando sulle
sanzioni e basta, togliere dal tavolo la carta dell' azione armata. Per
quelli che ancora non capissero la parola "deterrente", un deterrente
vale solo se si sa giocare a poker tenendo la propria vera mano da gioco
coperta. Con uno stato come l' Iran che ci tiene a creare uno stato di
tensione e belligeranza costante, proprio per farci stancare e allentare
l' attenzione, mostrare tendenze pacifiche e' un errore, che ancor di
piu' contribuirebbe all' inevitabilita' di uno scontro armato.

Cosa possiamo far noi, comuni mortali?

Ebbene, qui si presenta un' occasione unica perche' gli italiani si
dimostrino un po' eroi. Molti esperti hanno valutato come l' Iran abbia
due punti deboli e che se si potesse scatenare una "perfect storm",
cioe' una combinazione e concatenazione di eventi portanti ad un unico
risultato, allora potremmo scongiurare il pericolo Iraniano. Ecco qui il
piano:

In un paese che siede su un mare di petrolio, l' economia e' stata a tal
punto intaccata dalla corruzione dei mullah, che hanno creato uno stato
di favoritismo e dipendenza, che non si produce che poco o niente. La
Persia dei famosi tappeti, non vanta piu' un' industria tessile. Il
petrolio stesso viene venduto a basso prezzo ad altri paesi che avendo
la capacita' di raffinarlo lo rivendono all' Iran a prezzi parecchio
piu' alti. Sanzioni mirate contro le banche iraniane che sovvenzionano
il terrorismo, che allenano Hezbollah e Hamas, e Al Quaeda in Iraq, e
contro la Guardia Rivoluzionaria Iraniana (Pasradan), che come una
piovra controlla tutta l' economia Iraniana, potrebbero mettere fine ai
pazzi disegni di morte di Ahmadinejad, ma bisogna che tutti i paesi del
mondo (e qui figura l' Italia) si mettano d' accordo su di questo, se
non altro se veramente volessero scongiurare l' uso di armi atomiche.
Anche l' Italia deve fare la sua parte: andando alle prossime elezioni i
cittadini Italiani dovrebbero richiedere a gran voce perche' l' ENI un'
azienda italiana e la Edison, un' altra azienda italiana siano ancora
intente a sviluppare pozzi petroliferi in Iran, e richiedere agli
amministratori, che i propri investimenti non vengano piu' investiti
nell' ENI o nella Edison. Dovrebbero chiedere perche', come riportato da
Danielle Pletka del American Enterprise Institute a Maggio del 2007
aziende italiane facenti commercio in Iran avessero ottenuto 6 Miliardi
di Dollari in forma di export credits e assicurazione contro un
cambiamento di regime in Iran che causasse perdite finanziarie, perdite
finanziarie che quando (non se) effettivamente succedessero, sarebbero i
contribuenti italiani a pagare, e non le compagnie italiane. Chissa' che
un po' di pubblicita' negativa non riesca a far trovare loro una
coscienza?

 Inoltre gli Italiani dovrebbero richiedere che il governo Italiano
rimuova ogno sostegno finanziario all' ENI e alla Edison,e a tutte le
altre aziende che ancora facciamo commercio in Iran, e anzi che ci siano
sedute della legislatura per valutare se quello che l' ENI e la Edison
fanno sia contrario agli interessi del popolo sovrano, e se non
bisognasse sanzionare l' ENI e la Edison e le altre compagnie italiane
per la caparbia scelta di fare business in Iran nonostante i rischi,
soprattutto finanziari per loro e gli azionisti, a costo del
contribuente. Infine poiche' si va ad elezioni per la poltrona di primo
ministro molto presto, che si chieda ai candidati cosa esattemente di
concreto intendino fare per fermare l' Iran, e perche' l' Italia agisce
unilateralmente a favore dell' Iran quando altri paesi hanno scelto
giustamente e responsibilmente di non fare business in Iran.

E non si pensi come aveva invece suggerito D'Alema, che uscita l'
Italia, la Francia e la Germania, si sostituiranno Cina e Russia. Se
veramente la Cina e la Russia avessero quello che serve all' Iran, non
ci sarebbe ragione al mondo perche' l' Iran non avrebbe gia' dato
appalti a Cina e Russia, che hanno un personale peggio rimunerato.
Chiaramente i lavoratori in Cina e Russia non hanno lo stesso alto
livello di conoscenza e tecnologia. Le compagnie italiane potrebbero
benissimo chiudere i battenti in Iran e aprirli in altre parti del
mondo, come ha per esempio fatto la Exxon che lungi dal soffrirne ha
fatturati altissimi. Inoltre, e il punto va fatto, veramente un pugno di
dollari valgono il buon nome dell' Italia?

Il secondo punto debole, debole per Ahmadinejad, ma un punto a nostro
favore, e' la popolazione Iraniana, giovane, assetata di liberta' e
amante di ogni pop culture, di libri, film e abbigliamento occidentale,
tenuta a bada da un regime repressivo e violento, ma con i giorni
contati. Se l' ENI e la Edison si mettessero in coda e smettessero di
produrre il petrolio iraniano, l' Iran non sarebbe piu' in grado di
sovvenzionare l' intera economia iraniana creando un malcontento ancora
piu' diffuso e prono a sollevamenti di popolo.

Insomma, italiani riscopritevi attivisti e riscopritevi eroi! Fatelo per
i vostri figli, fatelo per i pinguini, fatelo perche' ci tenete al buon
nome dell' Italia, perche' quegli impiccati dalle gru 'made in Italy" vi
fanno schifo, o perche' vi siete stufati di venire angariati da un
governo che tutto vuole ma nulla da, neanche la soddisfazione una volta
tanto di essere nel giusto.

http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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