"Satana non ha ancora creato la vendetta per il sangue di un bambino”.
Così dice il rabbino che ha commemorato gli otto ragazzi, massacrati mentre stavano studiando la Torah, "perché" stavano studiando la Torah. Questo è il motivo, la ragione profonda dell'ennesimo massacro, scelto con perfida oculatezza da un quasi coetaneo, tra l'altro cittadino di Israele. Lo spiega benissimo, al solito, Giulio Meotti nel suo splendido articolo, che leggi tutto d'un fiato e che ti commuove.
Non c'è mai (o quasi mai) odio nei familiari e negli amici delle vittime. Differenza abissale tra le due parti. Differenza di millenni. E' questo che sconvolge.
Mara Marantonio Bernardini (Bologna)