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L'Opinione Rassegna Stampa
13.03.2008 L'Olanda non concede l'asilo a Seyed Medhi Kazemi
se verrà rimandato in Iran verrà ucciso, in quanto omosessuale

Testata: L'Opinione
Data: 13 marzo 2008
Pagina: 0
Autore: Giorgio De Neri
Titolo: «Gay perseguitato in Iran espulso dall’Olanda»
Da L'OPINIONE del 13 marzo 2008:

Paradossale maniera di intendere i valori laici e progressisti quella di Gran Bretagna e Olanda: da una parte sponsorizzano i matrimoni tra gay, dall’altra, quando i gay sono iraniani, negano loro l’asilo politico e sono pronti a rispedirli in patria dove li attende una sicura esecuzione capitale. E’ esattamente quello che sta per accadere a Seyed Medhi Kazemi, il ragazzo gay iraniano di 21 anni che rischia in Iran la pena di morte a causa della sua omosessualità. E dire rischia non è un ipotesi: il suo amante a Teheran è stato già giustiziato tre mesi orsono e prima di venire messo a morte è stato anche torturato e costretto a confessare sia il nome del proprio amante sia dove si nascondesse all’estero. Più precisamente a Londra. Così l’Iran ha chiesto la sua estradizione come criminale comune al governo di Gordon Brown. E l’ha puntualmente ottenuta. Un po’ come nel caso di Pegah Emambakhsh, la lesbica iraniana che sta lottando a sua volta per non venire riconsegnata alle autorità della Repubblica Islamica dell’Iran. Nel caso di Seyed ci s’è messa di mezzo anche l’Olanda, paese in cui il giovane era fuggito vista la mala parata in Inghilterra. Ebbene è notizia di ieri che anche le autorità dei Pesi Bassi hanno deciso di non riconoscere alcun asilo politico al giovane per la propria omosessualità dichiarata. Amsterdam si limiterà a riconsegnarlo a Londra che a sua volta lo rimanderà con un volo di linea sino a Teheran dove l’attende morte sicura

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