La strage di Gerusalemme esaltata su internet un articolo di Dimitri Buffa
Testata: L'Opinione Data: 13 marzo 2008 Pagina: 0 Autore: Dimitri Buffa Titolo: «I “militanti” palestinesi celebrano la violenza»
Da L' OPINIONE del 13 marzo 2008:
Chi non conosce Facebook, uno dei siti Internet più gettonati perché consente a tutti di scrivere poesie per la propria amata sul “funwall” o magari di postare video porno caserecci per gli amanti del genere? Ebbene i terroristi palestinesi e i loro simpatizzanti hanno invece trovato un terribile uso alternativo per la community di Facebook: quello per rivendicare ed esaltare le azioni dei cosiddetti “shaheed”, i martiri suicidi che compiono attentati sanguinari dentro lo Stato ebraico di Israele. Così, appena tre giorni dopo il brutale attentato alla scuola rabbinica di Gerusalemme (in cui 8 studenti sono stati falciati a raffiche di mitra da un arabo israeliano di nome Abu Ala Dheim, militante Hezbollah, uno che aveva lavorato per qualche mese come autista del pulmino scolastico e di cui tutti si fidavano) ecco apparire su Facebook una foto postata da questi signori in cui si vede uno degli studenti morti crivellati a colpi di mitra. C’è anche una didascalia: “l’eroico atto di Gerusalemme”. Facebook non ha censurato questo post e la cosa rimane un mistero visto che la community online è costituita in gran parte da studenti minorenni anche americani e che simili immagini scioccanti dovrebbero essere quanto meno bandite, a parte ogni considerazione su chi fa apologia del terrorismo islamico.
Non solo Facebook comunque è inquinata dall’ideologia jihadista. Le rivendicazioni online di questa strage abbondano su tutto il web mentre un altro gruppo su Facebook è stato aperto proprio nei giorni scorsi e dedicato alla glorificazione di Hassan Nasrallah, il leder carismatico degli Hezbollah. Che però potrebbe anche avere sponsorizzato la costruzione di questo sito per motivi di dialettica politica interna alle formazioni armate islamiste, visto che Nasrallah sembra essere caduto in disgrazia presso l’Iran dopo la misteriosa morte di Imad Mughniyeh. I siti dove si esaltano le azioni terroristiche dei kamikaze islamici sono quello delle brigate Izzadine al Qassam che fa riferimento a Hamas (alqassam.ps), quello della Jihad Islamica palestinese (qudsway.com) e quello degli stessi Hezbollah (mogavenat.ir, quest’ultimo sito ha il provider in Iran). Le pagine di Facebook dedicate a queste orrende apologie di omicidi di massa contengono ovviamente anche una serie di link ai siti negazionisti della Shoah, ad altre pagine web dove gli ebrei sono definiti “porci” e dove si invita la Giordania a chiudere l’ambasciata israeliana ad Amman, ambasciata che invece opera attivamente sin dall’ottobre 1994, anno in cui fu conclusa la pace separata con l’allora sovrano Hussein nell’ambito degli accordi di Oslo. La propaganda all’odio aumenta proprio mentre Hamas detta le sue condizioni a Israele per un cessate il fuoco. Il suo leader Ismail Haniyeh, ieri, dichiarava: “Ci deve essere un impegno da parte di Israele per porre fine alle sue aggressioni contro il nostro popolo, agli assassini, alle uccisioni e ai raid, oltre che per levare l’assedio a Gaza e riaprire i valichi di frontiera”.
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