La sera del 06/03/2008 un terrorista palestinese ha fatto irruzione, armi alla mano, in una Yeshiva (Scuola Rabbinica) di Gerusalemme e ha fatto il tiro a segno con gli studenti presenti all'interno della struttura. Alla fine del massacro 8 giovani, Yochai Lipschitz 18 anni di Gerusalemme, Yonatan Yitzchak Eldar 16 anni di Shiloh, Yonadav Chaim Hirschfeld 19 anni di Kochav Hashahar, Neriah Cohen 15 anni di Gerusalemme, Roey Roth 18 anni di Elkana, Segev Pniel Avihayil 15 anni di Neveh Daniel; Avraham David Moses 16 anni di Efrat e Maharata Trunoch 26 anni di Ashdod, hanno perso la vita e una trentina di cui 4 gravissimi, sono rimasti feriti. Il bilancio, se il terrorista fosse riuscito ad attivare il corsetto esplosivo che aveva legato al petto, sarebbe stato molto più grave. Questa notizia ha fatto il giro del mondo,ma i sono altri fatti, legati a quello che è successo ieri sera ed è proprio su questi che voglio mettere l'accento. Non appena la radio e la televisione israeliana hanno divulgato la notizia, la gente di Gaza è scesa in piazza a festeggiare con girotondi di automobili e bandiere, di Hamas naturalmente, con le donne che giravano nelle strade distribuendo dolci ai passanti. Il terrorista si chiamava Ala Hisham Abu Dheimb ed aveva lavorato come autista alle dipendenze della scuola dove poi ha eseguito la sua "prode" impresa sparando a ragazzini disarmati che forse conosceva personalmente e sui quali non ha esitato a sparare senza pietà con un arma da guerra automatica. Proprio perché conosceva molto bene gli ambienti e la dislocazione delle aule, si è potuto muovere con facilità all'interno dell'edificio. Era un arabo residente a Gerusalemme con cittadinanza israeliana, ed ora, sull'onda della paura, prevedo che saranno diverse le aziende e i cittadini privati che faranno a meno della manodopera arabo-israeliana di Gerusalemme, con conseguente crescita della disoccupazione proprio in quella comunità. Chissà se chi vorrebbe il ritorno dei profughi in cambio di pace, si rende conto che è proprio questo tipo di gente che Israele dovrebbe accogliere in casa, una pace che sa tanto di guerra civile, pogrom e omicidi. Il consiglio di sicurezza dell'ONU, una volta apprese le notizie che arrivavano da Israele, si è riunito d'urgenza ed è iniziato il solito gioco al massacro su una risoluzione che non fosse troppo buona con gli israeliani e non troppo cattiva con gli arabi. Ci ha pensato il rappresentante libico, paese che è stato per anni il gran burattinaio del terrorismo mondiale, a fare buona guardia e a spingere per ottenere una risoluzione che condanni anche Israele per il suo comportamento a Gaza. Alla fine della fiera sono riusciti a non permettere il passaggio di una risoluzione sconveniente e tutto si è risolto con un nulla di fatto. In un primo momento non c'era stata una rivendicazione ufficiale dell'attentato, ma sottointesa. I parenti dell'attentatore avevano esposto, dalle finestre della casa dove abitano, le bandiere di Hamas e della Jihad Islamica, solo per far capire, a chi di dovere, da dove era arrivato l'ordine operativo che ha fatto scattare "l'azione". Gli abili strateghi dell'informazione manipolata hanno fatto la loro rivendicazione ufficiale solo quando era chiaro che l'impotente Consiglio di Sicurezza non avrebbe avuto modo di emettere una risoluzione contro di loro. L'ONU, anche questa volta, ha dimostrato in pieno l'inutilità del suo esistere, ed entra a pieno titolo nella lista degli "Enti Inutili". Dichiarazioni di condanna sono arrivate da tutto il mondo, dichiarazioni che però prendevano in esame il solo atto terroristico, senza biasimare il comportamento della popolazione festeggiante per le vie di Gaza city. Cosa accadrebbe se la popolazione israeliana scendesse in piazza a far festa ogni volta che qualche civile palestinese rimane vittima di qualche azione militare volta a fermare i lanciatori di Kassam? Cosa direbbero i governi mondiali se il Primo Ministro Israeliano facesse dichiarazioni simili a quelli che ha fatto il capo di Hamas, Ismail Hanie, che ha definito il massacro di ieri un "Atto Eroico"? Immagino proteste, manifestazioni e cortei, paralizzare le capitali di mezza Europa. Perché ad Hanie è permesso di farneticare in questo modo senza la benché minima reazione? Perché ad Hamas è permesso bombardare Israele giorno dopo giorno e nessuno dice nulla? La dichiarazione di preoccupazione, dopo i fatti di ieri, che il Ministro degli Esteri, Onorevole Massimo D'Alema, ha rilasciato alla stampa, aveva un qualcosa di asettico, con un si-ma, nascosto fra le righe, come se Israele dovesse, con qualche lutto, pagare un conto in sospeso. Una dichiarazione di tutt'altro tenore se confrontata con agli accorati appelli che il Ministro lanciava durante le operazioni israeliane a Gaza. Dove erano i pacifisti? Dove erano quelli che vorrebbero la pace vera fra i popoli?.
Ieri sera, 10/03/2007, invece, tutti pronti e solidali a condannare per l'ennesima volta Israele, motivo? L'autorizzazione che il governo ha rilasciato per l'inizio della costruzione di case in una zona a Nord di Gerusalemme, per le case c'è stata l'unanimità, per otto vite strappate con feroce violenza niente, silenzio assordante. ONUinutile ha fatto vedere di nuovo la sua vera faccia Michael Sfaradi |