“Ebrei Ultra Ortodossi”…Significa che il Corriere e il Tg1 giustificano l’attentato del 7 marzo alla yeshiva di Gerusalemme? Una yeshiva equivale ad un seminario cattolico. Studenti dei Libri sacri che equivalgono agli studenti della Bibbia. I primi, per diventare rabbini; i secondi, per diventare sacerdoti. Allora: se l’attentato alla yeshiva di Gerusalemme viene sottintesamente giustificato adombrandolo del termine “ultraortodossi”, un seminario cattolico (che ne è l’equivalente per la religione cattolica) ha tuti i crismi per poter essere anch’esso obiettivo dei terroristi islamisti. O no? Il Corriere aggiunge oggi, “giustificando” l’assenza di Olmert, “odiato” “da questa parte più integralista del sionismo religioso che l'attentatore ha deciso deliberatamente di colpire.” Ora, vorremmo prove di questo odio da parte degli studenti delle yeshivot (al plurale). Quanto alle yeshivot, non possono che essere integraliste, dal momento che studiano i Libri sacri nella loro integrità e studiano ogni lettera e rigo per cercare di capire il messagio divino e quello relativo alle sofferenze ebraiche nella storia. In questo studio che assorbe l’interezza della vita dell’ebreo religioso, vi è la consapevolezza dell’irrinunciabile ancestrale legame con la Terra di Israele. Vorrei ricordare l’importanza che il cattolicesimo attribuisce alle reliquie dei santi; le processioni che sfiorano – quando non raggiungono - l’idolatria soprattutto nei territori meno eruditi dei paesi cattolici. Vorrei tuttavia ricordare che né ebrei, né cattolici, si suicidano per uccidere più “nemici”. Tuttavia, l’insieme dei paesi cristiani ha compiuto infinite atrocità nella storia in nome della religione. Messaggio raccolto dagli odiatori islamisti che, alle ideologie politiche peggiori del nostro ultimo secolo, alle peggiori atrocità della storia, hanno aggiunto il loro adattamento coranico delle sure della morte. Consiglierei a tutti, la visione del film “Il Destino” di Chahine. Perché Chahine ha denunciato il modus operandi dei burattinai della morte al tempo di Averroé. Perché l’ignoranza è ignoranza, e non dipende dai millenni in cui sopravvive. L’insoddisfatto di ieri è identico all’insoddisfatto di oggi. E c’è chi sa far leva su questi limiti. Limiti che ignorano l’autocritica e le realtà. D’altronde, chi è capace di affermare che la yeshiva colpita era ultraortodossa, sottintendendo “l’essersi voluta” l’attentato che ha assassinato dei ragazzi, vive ancora nel limbo dei suoi limiti. I dolcetti con cui ancora oggi i palestinesi festeggiano, non somigliano ai dolcetti mediorientali. Ricordano quelli italiani, napoletani per la precisione. Quelli a pasta di mandorla con il tondino di “frutta candita” in mezzo.
Cordialmente, Danielle Sussmann