Il nuovo promesso da Veltroni è aver estromesso dalle liste del PD, Peppino Caldarola e Umberto Raineri? La loro esposizione nella critica alla sinistra a favore di Israele, appare la più scontata delle ragioni per questo allontanamento. Soprattutto nel caso di Caldarola, come evidenziato da Anita Friedman e da Anna Borioni, di cui condivo l’indignazione e la delusione. Nulla di nuovo sotto il sole. Cambiano i nomi, ma non la sostanza di un macchinone che ormai stantuffa a causa di micidiali congegni disaggreganti. Mi chiedo: ma come può definirsi democratico, un partito che accetta i diktat dei soliti noti? Danielle Sussmann