Dal FOGLIO di oggi, 01/03/2008, a pag.3, l'editoriale dal titolo " Pregiudizi anti-israeliani". Ne avevamo scritto ieri su IC nel commentare il titolo del CORRIERE della SERA su un articolo peraltro corretto nel quale veniva messa in risalto l'attività propandistica di Luisa Morgantini contro Israele. Il FOGLIO riprende con intelligenza la polemica nel suo editoriale di oggi. Eccolo:
Provate a leggere questo titolo: " Bologna, no degli ebrei all'Europarlamento ". Ne dedurrete che la comunità israelitica bolognese, chissà perchè, ce l'ha con la rappresentanza europea riunita a Strasburgo. Il fatto, come si desume dal testo dell'articolo, è di tutt'altro genere. La rappresentanza degli ebrei bolognesiha deciso di non partecipare a una cerimonia in ricordo dei deportati nei campi nazisti perchè a presiederla è stat designata Luisa Morgantini, che a Strasburgo sta come rappresentante di Rifondazione Comunista e del gruppo della sinistra europea. Le posizioni aspramente critiche contro Israele ripetutamente espresse dalla parlamentare sono considerate dalla comunità " a senso unico " e diffamatorie. Gli ebrei bolognesi non hanno proclamato nessun boicottaggio, non hanno occupato sedi o minacciato blocchi, semplicemente hanno deciso di non prendere parte ad una celebrazione. L'episodio non è rilevantissimo, ma il modo di presentarlo scelto dal Corriere della Sera è indice di un pregiudizio, tanto più preoccupante perchè quasi certamente involontario. Il Corriere non è nè antisemita nè anti-israeliano, ma ilgiornalista collettivo che agisce in un suo titolista non si accorge che indicare " gli ebrei " genericamente e collettivamente come contrari a un aistituzione democratica è una forma subliminale di razismo. Invece il fanatismo anti israeliano si espande impunemente. Il Monde ha pubblicato, come " commento " e senza replica, un articolo di Tariq Ramadan nel quale lo studioso islamico giustifica l'odioso boicottaggio della Fiera del Libro di Torino, rea di opsitare la letteratura israeliana nel sessantesimo anniversario della fondazione dello stato di Israele. Nessuno però titola " Gli islamici contro la cultura " quando, con le solite ambiguità si cerca di far passare una ignobile provocazione contro la libertà di pensiero, come una specie di civile forma di protesta non contro l'esitenza di Israele ma per ricordare chi ha patito per la sua fondazione. Come dire che non si può clebrare l'unità d'Italia senza ricordare il danno subito dai borbonici.
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