Ecco una risposta della società Hasbro, editrice del gioco Monopoli, sulla cancellazione di Israele come stato associato a Gerusalemme in un sito dedidicato al gioco.

Da parte nostra osserviamo come la risposta di Hasbro, sebbene sia civile e rassicuri sull'assenza di intenti politici, non possa non sestare nuove preoccupazioni.

Di fronte alle intimidazioni antisraeliane, piuttosto che indicare Gerusalemme come capitale, si preferisce cancellare i nomi di tutti gli stati di tutte le città prese in considerazione.

A questo punto arriva l'autocensura ! 


La Parker Brothers, la Compagnia produttrice di Monopoly, ha dato vita a questa iniziativa per decretare quali siano le città più famose votate dal pubblico. Non c’è mai stata la volontà da parte della Compagnia di stampare il nome di nazioni sul tabellone finale e ogni indicazione presente sul nostro sito è stata usata semplicemente come riferimento geografico per aiutare nell’individuazione delle città. Questo è chiaramente espresso nei termini e condizioni della campagna.

Non è assolutamente nostra intenzione entrare in argomenti politici. Sfortunatamente, uno dei nostri impiegati ha preso una serie di decisioni deplorevoli senza consultare i propri responsabili superiori in grado. Ci scusiamo per ogni turbamento che ciò ha causato ai nostri fans di Monopoly e speriamo che continueranno a sostenere le proprie città preferite. Tutte queste città meriterebbero un posto sul tabellone definitivo del Monopoly Here & Now: The World Edition che uscirà nell’autunno 2008. Le 20 città preselezionate con il maggior numero di voti al 29 febbraio 2008 compariranno sul tabellone. Inoltre i votanti avranno tempo dal 29 febbraio al 9 marzo 2008 per votare le città che avranno raccolto il maggior numero di candidature. Solo le due con il maggior numero di voti compariranno sul tabellone.

Tutti i riferimenti alle nazioni sono stati rimossi dal nostro sito, esattamente come comparirà sul tabellone finale del gioco.

Speriamo di aver chiarito ogni incomprensione. Grazie.

Invitiamo i nostri lettori a segnalare questa vicenda al quotidiano di riferimento