Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Ritrovata una fotografia di Peter Schiff il ragazzo amato da Anna Frank
Testata: Corriere della Sera Data: 25 febbraio 2008 Pagina: 29 Autore: Titolo: «Il volto di Peter, fidanzato di Anna Frank»
Dal CORRIERE della SERAdel25 febbraio 2008
LONDRA — Per sessant'anni era stato il ragazzino senza volto a cui Anna Frank aveva dedicato poche pagine nel suo diario, molti pensieri d'amore nella sua immaginazione di adolescente, qualche rimprovero perché lui era scomparso alla fine di un'estate bellissima nel 1940, dopo che avevano camminato mano nella mano nel loro quartiere di Amsterdam. Ora Peter Schiff è uscito dal buio, riportato al ruolo di protagonista che avrebbe potuto avere senza l'orrore dell'Olocausto. Una sua foto, forse l'unica rimasta, è stata scoperta a Londra nell'album dei ricordi di un vecchio compagno di scuola di Peter, Ernst «Mic» Michaelis, che ha permesso all'Observer Magazine di pubblicarla ieri. Ernst e Peter, figli di famiglie ebree, erano cresciuti a Berlino. Erano coetanei, classe 1926, amici del cuore. È una storia di «Sommersi e Salvati » quella che racconta oggi il signor Michaelis, diventato cittadino inglese. Nel 1939 la mamma di Peter decise che era il momento di fuggire, verso Amsterdam che allora sembrava sicura. I due bambini si salutarono. «Decidemmo di scambiarci le fotografie, non sapevamo come altro dirci addio ». Ernst mise la foto dell'amico, in formato tessera, nel suo album. Qualche settimana dopo fu il suo turno di lasciare la Germania: lo misero su un Kindertransport, uno di quei treni carichi di adolescenti ebrei che la Gran Bretagna accolse tra la fine del 1938, dopo lo choc della Notte dei Cristalli, e il primo settembre 1939, due giorni prima di entrare in guerra. Così Ernst si salvò. Peter invece, ad Amsterdam trascorse una estate con la nuova amica Anna, che aveva tre anni meno di lui. Ma poi cambiò casa, forse i suoi avevano cominciato a nascondersi, come avrebbero fatto nel 1942 i Frank, chiudendosi nell'annesso dietro un palazzo di uffici. Per Anna fu una grande delusione, il primo dispiacere sentimentale, l'unico, perché la Storia le ha negato di crescere, di uscire dalle pagine del suo diario. Lo sappiamo perché quando per il suo tredicesimo compleanno, nel 1942, le viene regalato il diario e lei comincia a scrivere, racconta: «...a quanto pare un suo amico più grande gli ha detto che ero solo una bambina e per questo Peter ha smesso di vedermi». «Lo amavo così tanto... ero pazza di lui, del suo sorriso». Anna non aveva una foto di Peter, ma lo ricordava benissimo nella sua descrizione. L'ultima volta ne parla al suo diario nell'aprile del 1944, sei settimane prima di compiere 15 anni, tre mesi prima che l'annesso fosse scoperto dai nazisti. «Ho sognato Peter e lui mi diceva: "Se solo avessi saputo, sarei venuto da te molto prima" ». Invece Peter non tornò, come non tornò Anna. Lui fu arrestato, a quanto pare cercò di resistere, morì ad Auschwitz o a Bergen-Belsen nella primavera del 1945, poco dopo Anna. Ora il vecchio amico Mic ha consegnato la sua foto sorridente alla Anne Frank House ad Amsterdam, che tra poco la esporrà nel museo. «Scambiandoci quelle foto abbiamo cercato di scherzare, ma invece di ridere, siamo solo riusciti a non piangere».
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