Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein".
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)
Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine.
Un colpo di spugna. Non sappiamo cosa può succedere i rabbini italiani sulla preghiera del Venerdì Santo
Testata: Corriere della Sera Data: 21 febbraio 2008 Pagina: 25 Autore: Paolo Brogi Titolo: «Nuova preghiera, gli ebrei respingono la mediazione»
Dal CORRIERE della SERA del 21 febbraio 2008:
ROMA — Arrivano nella sala «Visconti» dello Sheraton direttamente dall'assemblea rabbinica italiana. Riccardo di Segni, rabbino capo di Roma, e Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano, confermano subito: la pausa di riflessione, decisa di fronte al ritorno al vecchio testo della preghiera per il Venerdì Santo, continua. Nella sala piena Sandro Di Castro, presidente di Bené Berith, l'associazione nata nell'800 per proteggere gli ebrei dai pogrom e che ha convocato questo «chiarimento», esordisce ricordando che per gli ebrei tre sono gli «episodi preoccupanti » dell'ultimo periodo. Con la lista di proscrizione dei docenti ebrei c'è anche questa vicenda della preghiera che ripropone l'antica «ossessione della nostra conversione». «Sarò pacato », aveva premesso Di Segni. Ma poi la sua «lectio magistralis » sull'annosa questione della preghiera contestata si tinge di tinte drammatiche. «Perfidi giudei» cita Di Segni alla platea, ricordando come la preghiera originaria aveva un'aggettivazione etimologicamente neutra come ebrei «privi di fede», con la pretesa di togliere il «velo dai nostri cuori» nella «speranza che riconosciamo Gesù». Cita i cambiamenti introdotti, con le ambiguità postconciliari capaci di una duplice lettura della «pienezza della Redenzione». Poi il «tuffo indietro di 43 anni», il ritorno alla «versione espurgata», «una notizia che sgomenta», «regressione nei confronti del Concilio». «Non ci interessa se la Chiesa sia di destra o di sinistra, progressista o reazionaria, non è questo il nostro problema spiega il rabbino capo - . Il problema è se ci sono temi aggressivi e insultanti. Hanno dato un colpo di spugna sugli ultimi 40 anni. E se domani ne volessero cancellare altri 40? Non sappiamo cosa può succedere. Fino a questo febbraio avevamo una speranza che qualcosa stesse cambiando nel pensiero cattolico... ». Poi spunta l'ombra del cardinale Kasper. È lui, s'intuisce, l'autore di una «corrispondenza privata che presto diverrà pubblica». Che cosa è stato proposto? «L'idea che la preghiera sia rivolta solo a Dio e che sarà Dio a decidere se e come attuarla...». «E' assurdo», conclude il rabbino capo. E aggiunge: «Questo è un modo di deresponsabilizzarsi». La mediazione è respinta al mittente.
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