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Informazione Corretta Rassegna Stampa
21.02.2008 Noi, germi cancerogeni
riflessioni di Deborah Fait sull'odio contro Israele e gli ebrei

Testata: Informazione Corretta
Data: 21 febbraio 2008
Pagina: 1
Autore: Deborah Fait
Titolo: «Noi, germi cancerogeni»
Un amico mi scrive per sapere come mai manca, a volte, il mio articolo settimanale su informazionecorretta perche', dice,  e' un appuntamento cui e' abituato e quando non lo trova rimane deluso. Che dire? Fa piacere avere lettori affezionati ma provero' a spiegare ancora una volta  il blocco che mi prende e la rabbia che mi assale, una rabbia furibonda che fa tremare le mani sulla tastiera, una rabbia cui segue il vuoto totale che poi lentamente si riempie della disperazione di sentirsi tanto odiati, disumanizzati, trasformati in un'entita' astratta da umiliare, boicottare, dileggiare, un popolo trasformato in un microbo da eliminare per la buona salute mondiale. 
Uno apre gli occhi alla mattina, accende la radio e sente una persona, che probabilmente dovrebbe curarsi il cervello, dire con calma e freddezza che Israele e' un germe cancerogeno, uno sporco microbo di cui il mondo deve liberarsi  quanto prima. Questa persona non e' un qualsiasi cittadino di questo mondo ma e' il presidente di una nazione immensa, l'Iran, che sta preparando il mezzo necessario per distruggere questo cancro fatto di 5 milioni di ebrei israeliani.
Ahmadinejad vuole spazzare via Israele, vuole estirpare il cancro, vuole liberare il mondo da questo virus. Lo sta gridando da anni, non da giorni, da molti anni, senza mai stancarsi.
E il mondo che dice?
Niente.
Il mondo aspetta le Olimpiadi di Pechino (a proposito, chissa' se il professor Vattimo sa che una volta esisteva il Tibet).
Niente.
Il mondo non dice niente perche' la disumanizzazione in atto da anni contro Israele che sembra abitato solo da soldati o religiosi, comunque brutti e cattivi, si e' insinuata nella mente della gente in modo tale da trasformare in un Male Cosmico un popolo fatto di famiglie, di bambini, di vecchi, di innamorati, di artisti, di intellettuali, di gente che lavora, che ha il raffreddore, che ride, che piange, di persone che hanno sofferto e soffrono.
La battente propaganda  araba ha raggiunto risultati che solo il nazifascismo e il comunismo erano riusciti ad ottenere tanto da poter sterminare milioni e milioni di ebrei, in Europa e in Unione Sovietica, senza che nessuno alzasse un dito.  
Bene, andiamo avanti.
Dopo aver appreso di essere un germe cancerogeno e un malefico virus, uno  che fa? Va a bere il caffe' per tirarsi un po' su la pressione.
Apre il giornale e cosa legge?  Che in USA e Canada, alcune universita' preparano La settimana dell''apartheid, una settimanina di odio in cui, oltre ad accusare Israele  delle solite malefatte,  si chiedera' formalmente che Israele diventi Palestina  e che ebrei e arabi vivano insieme in questo nuovo stato in cui gli ebrei diventerebbero una minoranza di dhimmi per poi scomparire per sempre. 
C'e' chi ama la settimana bianca sulla neve e chi preferisce la settimana di odio antiebraico sognando una definitiva Shoa'.
Questione di gusti.
 
Sempre quel povero Uno  che ormai sente un senso di soffocamento, volta pagina del giornale e viene informato che il vicepresidente del Parlamento Europeo, Luisa Morgantini,  nella sua immensa bonta',  consiglia gli israeliani di piantarla di rispondere ai kassam che piovono sul Neghev, della serie "state buoni , fatevi ammazzare e tutti vi ameranno". 
Si, perche' , oltre al soldato e al religioso che ammorbano con la loro illegittima presenza la Palestina, esistono tre categorie di ebrei nell'immaginario comune:
Gli ebrei morti che, se sono tanti, qualche milione, fanno tenerezza , si possono organizzare giornate della memoria, ricordarli con qualche lacrimuccia,  tanti  bei discorsi, fare bella figura e, cosa che non guasta, propaganda elettorale.
Gli ebrei vivi  che, se si difendono, sono invece fastidiosi, antipatici, fascisti, peggio di Ben Laden, perche' non rientrano negli schemi europei abituati da sempre all'ebreo che non si ribella, che soffre in silenzio, che si rifugia nella preghiera o nei libri in attesa del prossimo massacro.
Infine  il peggio del peggio,  l'ebreo col fucile in mano e la testa alta, pronto a rispondere al fuoco nemico, questo ebreo  li spiazza, li sconvolge e li fa infuriare tanto da avere la bava alla bocca.
Beh, ormai il caffe' ha preso il sapore del fiele e uno, prima di mettersi a lavorare,  pensa di andare a fare un giro in internet e la' raggiunge l'apocalisse, affoga in  un mare, un oceano, una galassia di odio allo stato puro. 
C'e' di tutto e di piu'. La testa gira perche' si non sa cosa leggere:
Si incomincia con le puntate sul boicottaggio di Israele al Salone del Libro, con le dichiarazioni di  follia dei seguaci del filosofo torinese Vattimo e del suo fratello nello spirito Tariq Ramadan.
La gente parla  di questa vergogna ? Fa commenti? Si , ne parla ma  con molta calma, senza indignarsi, ormai l'uomo della strada e' abituato a  sentire che Israele e' il demonio, che Israele e' l'assassino ( lo legge ad ogni passo anche sui muri delle citta' italiane), che Israele ammazza i bambini quindi e' normale che un simile demonio sia boicottato.
Cosa c'e' di strano?!
La gente sente  la notizia e non  gli si muove neanche un pelo.
Gli unici a indignarsi siamo noi ebrei, e neanche tutti, e naturalmente chi ci ama e ama Israele.
Prosegui la lettura in questo cosmo di odio e leggi che uno dei tanti tizi che ammorbano il web con   siti antisemiti, ha postato un elenco di ebrei e presunti ebrei accusandoli di voler conquistare il  mondo e controllare tutto e tutti.
Cambi sito e trovi un altro elenco, quello di intellettuali di pura razza ariana firmatari  di un documento intitolato "Gaza vivra'" in cui si elencano  le menzogne piu' rivoltanti e le infamita' piu' disgustose. Tra i firmatari di questa porcheria non tutti sono di pura razza ariana, vi sono anche islamici e anche qualche ebreo che vorrebbe tanto poter essere ariano ma non puo'  e allora si sfoga odiando se stesso.
Tiri un sospiro, lasci il computer per overdose di odio,  prendi una sigaretta nel tentativo di calmarti, accendi la TV e ti trovi davanti Stella Pende, inviata di Panorama, che parla di Gaza e dice, presa dalla foga e dall'indignazione, che Gaza e' il posto piu' popolato del mondo e che unmilioneemezzo di persone sono tenute prigioniere in uno spazio piccolissimo. "Peggio di Abu Graib e molto peggio di Guantanamo", grida agitatissima.
Non nomina hamas, non parla del colpo di stato di Haniye' che, dopo aver ammazzato centinaia di palestinesi, si e' separato da Mahmud Abbas perche' questi  voleva  dialogare con Israele. Non accenna alle migliaia di kassam che piovono su Sderot e l'intervista si conclude con una immagine della bionda giornalista  che , rispettosamente velata, parla con la belva di Hamas, il boss Haniye'.
Alla fine uno si mette a lavorare anche per distrarsi  e tirare il fiato e alla pausa  pranzo viene a sapere che Gerusalemme e' una Capitale senza stato  intorno.
Lo dice il sito http://www.monopolyworldvote.com/en_US/world che in origine aveva situato Gerusalemme in Israele ma che aveva subito corretto  a causa delle proteste arabe.
Gerusalemme e' senza Stato, di conseguenza Israele, unica nazione al mondo, e' priva di capitale.
Nessuna meraviglia, lo dicono da 60 anni, lo dicono per paura, per vilta', per convinzione, dipende se sono naziislamici , comunisti o semplicemente dei cagasotto.
Credete sia finita? Illusi! C' e' Google Earth che definisce Kiryat Yam, citta' israeliana vicina a Haifa,  territorio palestinese perche'  costruita, secondo G.E., sulle rovine di una villaggio arabo. La citta' protesta immediatamente,   il sindaco porta le prove dell'errore ma Google non smentisce e non cancella. La falsa notizia restera' la' per anni a nutrire di odio l'animo della gente.
E cosi' si va avanti tutto il giorno, ogni giorno e' la stessa musica, ogni giorno si viene mitragliati da diffamazioni, da bugie, da delegittimazioni, da ingiurie.
Vieni a sapere, e la nausea ti assale forte, che il Centro Culturale Candiani di Mestre proietta il film "Jenin Jenin, quello che il mondo deve sapere di Mohammad Bakri".
L'evento, organizzato in collaborazione con Pax Christi, e te pareva che non c'entravano , rientra nelle iniziative di solidarietà al regista arabo israeliano, finito sotto processo, perché accusato da cinque soldati di vilipendio delle forze armate israeliane.
Mohamed Bakri e' un mistificatore, un imbroglione, lui stesso ha ammesso di aver lavorato di fantasia ma, siccome e' palestinese,  gli si deve credere, siccome e' palestinese bisogna raccogliere soldi per pagare il processo intentato contro di lui  e da lui perso,  dai soldati israeliani entrati a Jenin.
Insomma  non ci lasciano vivere, non ci permettono di respirare, gli attacchi contro Israele sono quotidiani e ti avvolgono come una tela appiccicosa di ragno da cui non riesci a liberarti e piu' cerchi di toglierla piu' ti appiccica addosso. Un odio e una cattiveria mai espressi contro nessun altro stato al mondo, contro nessun altro popolo.
Tutto questo va inesorabilmente a mescolarsi alla disperazione per  i kassam che colpiscono Sderot facendo morti e feriti e le persone pazze di paura.
Alla preoccupazione per le minacce di hezbollah che si sta preparando a un'altro attacco missilistico contro Israele che sta gia' disponendo i patriot.
Alla pretesa dei palestinesi di avere Gerusalemme e di mandarci in casa i loro profughi.
Alle ingiurie che ci piovono addosso.
Noi ebrei, scimmie e maiali per tutto il mondo arabo.
Noi ebrei, germe cancerogeno per il dittatore iraniano.
Noi ebrei, cancro immondo per hezbollah e hamas e per i loro amici.
Sporchi ebrei per l'occidente che non capisce che difendere Israele sarebbe difendere se stesso.
Anni fa dicevano Israele discolpati.
Oggi dicono  Israele muori.
 
 
Deborah Fait

http://www.informazionecorretta.it/main.php?sez=90

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