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Giorgia Greco
Libri & Recensioni
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Mario Guttieres La mia storia attraverso il '900 20/02/2008

La mia storia attraverso il '900
Mario Guttieres
Tullio Pironti, pp. 141, e 12


L e  leggi razziali del 1938 sgomentarono gli ebrei italiani anche perché in esse non si teneva conto di nulla, né di meriti culturali o sociali o patriottici, e neppure di meriti fascisti. Era definita razziale un'identità di religione o di tradizione o di cultura, e basta.
Ne fu colpito anche Mario Guttieres, nato ad Alessandria d'Egitto da agiati genitori italiani di origine spagnola e, più remota, toscana, poi stabilitisi a Roma: tipico caso di ebrei mediterranei. Lodato ufficiale in Etiopia nel 1938, rimpatriato per quelle leggi, si laureò, tuttavia, in legge (tesi in diritto corporativo!) e avviò quel tanto di professione lecito a un ebreo. Fuggì poi dopo l'8 settembre 1943, raggiunse fortunosamente gli Alleati tra Napoli e Salerno, e, quindi, ufficiale con gli inglesi e poi in un corpo italiano, fu congedato nel 1946. Nel dopoguerra avviò una forte attività di avvocato (diritto internazionale, di famiglia e cinematografico). Fondò, infine, l'«International Juridical Organization for Environment and Development», riconosciuta dall'Onu, per la cooperazione internazionale, la tutela ambientale e l'economia. E, fra tutto ciò, due matrimoni, figli, nipoti e altre cose private.
Una vita da ebreo normalmente agitata, verrebbe fatto di dire, leggendone il breve racconto fattone da Guttieres ( La mia storia attraverso il '900, Tullio Pironti, pp. 141, e 12), che rafforza quest'impressione per l'asciutta, dimessa narrazione di traversie e fatti tutt'altro che ordinari. È, in fondo, un rapido squarcio aperto sull'indiscrezione con cui la storia entra nella vita degli uomini. In questo caso è un ebreo, ma così o altrimenti può accadere a tutti, perché in tutti può esservi qualcosa che espone a un destino «ebraico». E anche per ciò l'esperienza ebraica coinvolge sempre.
Benito Mussolini emanò le leggi razziali che entrarono in vigore il 17 novembre 1938
Giuseppe Galasso
Corriere della Sera


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