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Riportiamo le lettere dei lettori sull'articolo di Barbara Spinelli riportato e commentato da Informazione Corretta a questo link http://www.informazionecorretta.it/main.php?mediaId=6&sez=120&id=23541 Signora Spinelli, la lettura del suo articolo di domenica mi ha lasciato stupefatto vedendo con quale sicumera lei lo ha affrontato senza rendersi conto che anche gli altri possono avere un'intelligenza, e quindi possono permettersi di avere un'opinione diversa dalla sua. Solo chi ha incontrato persone scampate ai campi può, e solo in cuor suo, pensare di avere una piccolissima idea di quel che passa nella loro mente; ma non per tale ragione può permettersi neanche di riportarne le opinioni. E solo chi si è confrontato coi giovani e coi giovanissimi su questo tema può pensare, in cuor suo, di sapere come affrontare questo argomento. Ma sempre dovrà avere l'umiltà di ammettere che non vi è una modo solo. Ma lei no, certissima, come sempre, delle sue idee, al punto da non esimersi dall'insulto per chi la pensa in altro modo (Sarkozy è così "capriccioso", "ridicolo", "dittatore", "squilibrato", e la sua iniziativa "è impregnata di ignoranza"). E invece, signora Spinelli, anche questa volta, e di nuovo su un argomento che tocca noi ebrei (sarà un caso?) sono in assoluto contrasto con le sue parole. Il tema della shoah non può essere taciuto, e, in particolare, non può proprio nei confronti dei giovani, che sono nell'età nella quale la scuola deve inculcare quei valori di morale, di significato del bene e del male, che sempre più tendono a dissolversi col tempo. E coi giovani, a mio "modesto parere", serve fare dei discorsi semplici, cercando di entrare nel loro mondo, che non può essere quello dei discorsi aulici, impregnati di filosofia. E tanti insegnanti, che anch'io ho avuto modo di incontrare, questo lo hanno capito benissimo, e come conseguenza i loro allievi dimostrano di essere pronti a questa esperienza. Lei vorrebbe forse imitare quelle università, come quelle del Kentucky, che, per non offendere chi disconosce perfino la veridicità della shoah, ne hanno deciso la cancellazione dai programmi. Ma questo lei dovrà ammettere che qualcuno possa non accettarlo. Un'ulteriore osservazione desidero fare al suo articolo: ma non si rende conto che anche la scelta delle espressioni (gasato, bambini da assegnare) non è delle più appropriate? Anche alle sue parole si può rispondere come lei fa nella sua chiusura a Sarkozy; "crudele capriccio di chi giocherella senza sapere quel che ricorda". Emanuel Segre Amar -------------------------------------------------------------------------------------------------------------- Egregio direttore,
La Barbara e’ proprio cattiva... Dopo aver letto quel suo articolo sulla Stampa, non mi abbandona ancora il senso di nausea per l’abuso, di tutte quelle parole malate, usate ad effetto, solo per far presa sul lettore, e per adescarlo morbosamente con le parole piu’ che con le sue grazie. Ma pur sempre di meretricio, si tratta!
Piera Prister
Post scriptum
Riporto le parole estrapolate dall'articolo, sempre a proposto di bambini:
“Bambini gasati” “ E’ precipitato nella voragine della soluzione finale” “Deportati ed inceneriti” Un coetaneo gettato nei forni” “Il piccolo Rom finito nei forni” “ Macelleria” “Littel” citato e stracitato anche da altri … Se questo non e’ il gusto folle e morboso per il macabro, ditemi voi che cos’e’ ? Gentile signora Spinelli, Non mi piace quel che ha scritto la Spinelli ma l'idea mi sembra pessima. Abbiamo bisogno di memoria e di storia. Una memoria che sia saldamente ancorata alla storia. Mi capita di andare nelle scuole a tenere conferenze e per i ragazzi lo sterminio galleggia in una sorta di vuoto storico. Questo non aiuta a trasmettere la memoria di quello che è accaduto. Molto meglio far consultare loro il sito di Spilberg o similia che "costringerli" ad adottare un amichetto immaginario assassinato. Non so mi sembra anche una cosa un po' dissacrante nei confronti degli assassinati. E' stato un massacro, un orrendo schifoso massacro, con responsabilità che hanno nomi e cognomi. Non si riaccomoda la storia con una botta di buonismo. Le intenzioni saranno pure buone, a me però non piacciono. Ho letto l'ultima sortita di Barbara Spinelli e devo dire che, al di là del contenuto è il tono ad infastidirmi. Sembra scrivere in preda ad una crisi di nervi e sfoga tutta la sua frustrazione su un'iniziativa,quella di Sarkozy,che non ha nulla a che vedere con la prevaricazione o la prepotenza napoleonica di cui lo accusa. Probabilmente la signora Spinelli ha bruciato l'arrosto o sbagliato la lavatrice. Un'altra cosa avrei da dire sull'iniziativa proposta da Sarkozy:i reduci dai campi di sterminio,cioè coloro che hanno visto il Male Assoluto in faccia,sono tutte persone non più giovanissime e quando verranno a mancare dovremo continuare a tenere viva la memoria di ciò che è stato.E' bene che i più giovani raccolgano il testimone e lo portino avanti,credo che vada letta in questo senso l'iniziativa di Sarkozy. Quello che mi disturba di più è però la reazione che stanno avendo le maestre e i maestri di Francia:dichiarano in continuazione che questa iniziativa equivale ad imporre una storia "di stato". Perchè,parlare della Shoa per loro è un optional? Lidisturba psicologicamente doversi confrontare con il passato? Oppure hanno paura delle reazioni della comunità islamica francese? O son diventati tutti negazionisti? Elisa Cali |
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