Continua inarrestabile il tentativo di estromettere Israele dal Salone del Libro 2008. Nel 2009 il Salone avrà, come paese ospite, l'Egitto, che in un primo momento era stato scelto già per il 2008, ma che poi aveva visto l'invito rinviato di un anno, non per far posto ad Israele nel suo 60esimo, come alcuni malignamente sostengono, ma per approfittare di una contemporanea grande mostra di arte egizia programmata alla Reggia di Venaria nel 2009. Viene spontaneo invitare quei cavalieri della difesa dei diritti dei più deboli a considerare anche, per par condicio, quel che accade al Cairo. Anche nella capitale egiziana, infatti, si organizza un salone del libro. Però, a differenza di Torino, dove tutti, se vogliono, possono parlare al loro pubblico, là vige una severa censura, e non solo gli autori israeliani sono considerato off limits. E' infatti di pochi giorni orsono la notizia che i libri di Kundera non troveranno posto sugli scaffali del Cairo. E, con Kundera, in vergognosa compagnia, saranno banditi anche i libri dello scrittore marocchino Mohamed Choukri e quelli di Hanan Al-Shaykh, libanese. Ma i nostri professori come Vattimo, D'Orsi & C. non hanno nulla da obiettare?
lettera firmata
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