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Fiamma Nirenstein ci parla della guerra antisemita contro l'Occidente

Riprendiamo da FORMICHE.net, la video-intervista di Roberto Arditti a Fiamma Nirenstein dal titolo: "A che punto siamo in Medio Oriente. Intervista a Fiamma Nirenstein". 
(Video a cura di Giorgio Pavoncello)

Intervista a tutto campo a Fiamma Nirenstein di Roberto Arditti, a partire dal suo ultimo libro: "La guerra antisemita contro l'Occidente". Le radici dell'antisemitismo e perché l'aggressione contro il popolo ebraico in Israele è un attacco a tutto campo contro la civiltà occidentale. E una sconfitta di Israele segnerebbe anche la nostra fine. 



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La Repubblica Rassegna Stampa
12.02.2008 "Proteggere Ayaan Hirsi Ali"
una proposta francese e una petizione

Testata: La Repubblica
Data: 12 febbraio 2008
Pagina: 18
Autore: Alberto D'Argenio
Titolo: «L´Olanda non protegge la sceneggiatrice Hirsi Ali»
Da La REPUBBLICA del 12 febbraio 2008:

BRUXELLES - Non ha fine l´epopea di Ayaan Hirsi Ali, l´ex parlamentare olandese di origine somala nel mirino degli integralisti islamici per avere scritto la sceneggiatura di «Submission», il film che è costato la vita al regista Theo Van Gogh. Questa volta le sue peripezie hanno fatto litigare Francia e Olanda: Parigi si è detta pronta a lanciare un fondo speciale europeo per pagarle la scorta che il governo olandese le ha tolto quando si è trasferita negli Usa. Mentre all´Europarlamento è in corso una raccolta di firme per garantire la sua protezione con fondi Ue. La proposta francese ha scatenato la pesante reazione dell´Aja, piccata per l´accusa di essersi disinteressata della sua sicurezza.
La voce del governo olandese si è alzata per bocca del vicepremier Wouter Bos: «C´è un equivoco che gira all´estero - ha attaccato - tutti pensano che l´Olanda non voglia proteggere Hirsi Ali e questo mi irrita». Parole scatenate dall´iniziativa di alcuni intellettuali francesi - raccolta dal segretario di Stato ai diritti dell´uomo, Rama Yade - volta a concedere la cittadinanza transalpina alla ex deputata somala. Ma Bos ha negato che ci sia una mancanza di volontà dietro la decisione del suo governo di sospendere la protezione di Hirsi Ali: «Fino a quando dobbiamo proteggere i cittadini olandesi che si trasferiscono all´estero senza un accordo preliminare sulla questione?», si è chiesto retoricamente.
La paladina dei diritti delle donne e della libertà di espressione di fronte all´integralismo islamico continua a dividere. Figlia di un signore della guerra somalo, Hirsi - che in realtà di chiama, Magan Isse - all´età di 22 anni si vede dare in sposa ad giovane somalo di un clan molto influente tornato in patria dal Canada per cercare moglie. Le nozze si celebrano nonostante la fiera opposizione della ragazza - era il 1992 - che viene immediatamente messa su un aereo per lasciare il Paese. Ma giunta in Germania per uno scalo tecnico scappa, sale su un treno e si rifugia in Olanda, dove ottiene asilo politico anche grazie ad una storiella inventata lì per lì nel timore che un matrimonio combinato possa non bastare a convincere le autorità dell´Aja. Si inventa anche una nuova identità per non essere rintracciata dalla famiglia ed opta per Ali (il nome originario del nonno). Si laurea in Scienze politiche e viene eletta in Parlamento. Quando lo Stato scopre la bugia raccontata per ottenere l´asilo le toglie la cittadinanza, status recuperato in seguito ad un ricorso legale. Ma nel 2004 la sua vita subisce una nuova sterzata: scrive la sceneggiatura del cortometraggio «Submission» in cui denuncia gli abusi che subiscono le donne islamiche, la pellicola accusata di blasfemia dai musulmani radicali e per cui viene assassinato il regista Theo van Gogh. Da quel momento Hirsi Ali vive sotto scorta, ma nel 2006 lascia volontariamente l´Olanda per trasferirsi negli Usa. Dopo qualche mese, però, il governo olandese le toglie la scorta in quanto non più residente in territorio nazionale.
Giovedì, però, il movimento francese che si batte per la sua protezione approderà al Parlamento europeo, i cui membri hanno avviato una raccolta di firme per chiedere che ad Hirsi Ali venga concessa una scorta finanziata dall´Ue.

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