A proposito della lista "nera" e del nuovo antisemitismo,penso che non sarebbe male dare un'occhiata anche in librerieaoltre che in Internet. Sono anni e anni che nelle nostre librerie si accumula la peggiore spazzatura antiisraeliana e antisemita,cammuffata da "discussione sul medio Oriente". Da anni e anni nelle librerie fanno furore i libri dei vari Said, Pappe, e compagni che propongono lo smantellamento di Israele e la sua sostituzione con fantomatiche entità binazionali,Oppure (come Morin)fingono di accettare Israele,ma poi propongono un "rientro graduale" dei profughi,magari dopo che siano passati al vaglio di "commissioni miste". Libri come "Storia della Palestina moderna" di Pappe,o il recente "Palestina.Quale futuro?" della Jaca Book,o "Muri del Pianto,"di un certo Gigi Riva, sono da anni disponibili in qualunque libreria,e fanno danni. Fermo restando il principio della libertà di stampa,penso che simili libri debbano essere denunciati e respinti,anche perché a tutto contribuiscono,meno che alla pace. E che dire di tanti istituti di arabistica e di scienze politiche,dove Israele viene definito "mostro giuridico"? In Germania,a un corso di lingua tedesca tenuto al Goethe.-nstitut,ho avuto come vicina di banco una ragazza spagnola che studiava arabistica,e che,se doveva scrivere in nome di un uomo politico israelianio,ci scriveva sopra la parola "Schwein",cioé "maiale",tanto per fare esercizio di lingua tedesca.Gli allievi formati a quella scuola diventano a loro volta insegnanti e contribuiscono a diffondere l'odio. Bisogna rimanere nei binari della civiltà,ma reagire è necessario.
Concluderò con le parole che mi disse nel 1982 un anziano ebreo di Firenze,dopo l'attentato alla Sinagoga di Roma:"Il giorno in cui dovesse succedere qualcosa di veramente brutto,qui o nel medio Oriente,non accetteremo che certi ipocriti se ne vengano a testa bassa e col cappello in mano chiedendo scusa perché si erano sbagliati". Su queste parole,dette da un uomo che il Nazismo lo aveva conosciuto,penso si debba riflettere.
Cordiali saluti
Alfonso Margani
Università di Parma