A proposito della critica che si può leggere a questo link:
http://www.informazionecorretta.com/main.php?mediaId=41&sez=110&id=23318
riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera di Chiara Organtini, autrice del pezzo.
Segue una nostra risposta
Ricevo da diverso tempo la vostra newsletter e devo dire che sono sempre molto curiosa di leggervi. Stavolta mi sono ritrovata nella lista nera..e devo dire non stata così curiosa di leggermi. Più che altro per il fatto che innanzitutto non ho affatto associato con cattive intenzioni la questione della giornata della memoria con il caso Bakri. Ho fatto semplicemnete notare ai lettori che se c'è un momento difficle per parlare di Israele, e per parlarne nei termini della vicenda che vede Mohammed Bakri coinvolto, è proprio questo. un momento cioè in cui si è più vicini a Israele, perchè ricorre per gli ebrei e per Israele stesso un triste anniversario. Quanto poi alla partecipazione israeliana alla Fiera del libro, il collegamento con la vicenda Bakri, era nella natura delle cose, o almeno nel fatto che di cultura si parla in entrambe le faccende, e perchè il fatto che Israele possa essere boicottato si inserisce in un contesto complesso e articolato, che vede di conseguenza dei richiami con la vicenda di Bakri, se non altro per la ragione che si discute di libertà di espressione. Israele è in grado, come giusto che sia, di poter dire quel che pensa anche attraverso i suoi scrittori più critici. Mentre Mohammed Bakri può dirlo solo andando incontro ad un processo, come quello che sta vivendo. Ad ogni modo le mie intenzioni rimangano sempre quelle, come giornalista che intervista qualcuno, di riportare semplicemente le opinioni dell'intervistato e non di operare alcuna associazione di idee inopportuna come quella che ho letto tra le righe del vs commento all'articolo. grazie, a presto
Chiara Organtini
Grazie della sua attenzione della sua cortese lettera.
Siamo felici di apprendere che in essa non aveva voluto istituire un paragone tra Israele e nazismo. Da parte nostra, il dubbio (come tale è stato espresso) su questo punto era lecito, visto che simili accostamenti non sono purtroppo infrequenti nel dibattito sul conflitto israelo-palestinese.
Non ci siamo mai accorti, invece, che la ricorrenza della Giornata della Memoria renda più difficile esprimersi ai "critici" di Israele, anzi. Dunque, in ogni caso, non condividiamo il suo intento.
Per quanto riguarda il boicottaggio della Fiera, ci sembra che il paragone con la situazione di Bakri sia possibile solo eludendo il punto fondamentale della nostra critica: nel suo film Bakri ha operato una deliberata falsificazione, che calunnia i soldati israeliani e, di fatto, incita all'odio.
Cosa c'entra il processo cui è sottoposto con il rifiuto verso la produzione culturale di un intero paese ?
Assicurandole che non è inclusa in nessuna "lista nera", la salutiamo cordialmente
IC redazione